In tempi in cui la variabilità climatica costituisce punto nevralgico di tutte le agende politiche, e nei quali, i mass media gridano al Global Warming come al nemico pubblico numero uno del nuovo millennio, vi voglio presentare la traduzione italiana di uno studio pubblicato ormai 6 anni fa che ci dice qualcosa di ben diverso dai soliti proclami, a volte apocalittici, di cui sono pieni i giornali. L’ opera che presento è stata scritta da Theodor Landscheidt. Questo scienziato, di cui non si conosce molto, qui in Italia, infatti l’opera che vi presento è la sola traduzione italiana presente nel web, è lo studioso che predisse l’attuale eccezionale mancanza di macchie solari del ciclo 24 e la previsione dell’ arrivo di un’ era molto più fredda.

I climatologi del tempo prevedevano che il ciclo numero 24 sarebbe stato il più alto dei precedenti, ma questa non era l’ opinione di Theodor Landscheidt. Non è difficile dire oggi chi ha vinto questa disputa scientifica. La cronica mancanza di macchie solari continua anche nei primi mesi del 2009. Lo scorso anno è stato il secondo anno con attività più bassa dal 1900, e l’anno prima di questo si è posto nella top ten degli anni meno attivi. Il suo ultimo lavoro fu pubblicato un anno prima della sua morte nel 2004. Il titolo dell’ ultimo lavoro di Landscheidt è anche la sua profezia: Little ice age instead Global Warming (piccola era glaciale nonostante il Global Warming). La ricerca che ha dato origine al lavoro dello studioso terminò circa dieci anni fa quando tutti i modelli di previsione climatica prevedevano un riscaldamento globale e progressivo per la prima decade del ventunesimo secolo, in conseguenza di un cambiamento climatico che oggi diventa sempre meno certo con il passare degli anni. La verità è che le previsioni di Lanscheidt risultano esatte. Usando infatti le previsioni dell’ attività solare, basata sui cicli solari lo scienziato ha predetto eventi naturali realmente avvenuti. Fra le previsioni fatte attraverso l’osservazione dell’ attività solare egli predisse la fine della grande siccità del Sahel, come pure la siccità che colpì gli USA nel 1999. Egli predisse le anomalie termiche globali degli ultimi cinque anni prima della sua morte, gli ultimi tre El Nino e l’arrivo della nina prima della sua morte. Insomma credo che quanto meno per curiosità sia necessario dare a questa voce fuori dal coro, una possibilità per lo meno per concederci e concedersi un’altra risposta, diversa da quelle consuete alla domanda: “ Ma dove va il clima del nostro pianeta? E’ proprio vero quello che dicono i giornali?”

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