I tempi cambiamo e la scuola li segue a ruota, o per lo meno dovrebbe. Nonostante la rivoluzione digitale della scuola italiana sia in netto ritardo rispetto a quella degli altri Paesi europei, e la nuova legge Carrozza abbia disatteso il proposito di sostituire i libri cartacei con gli e-book, si moltiplicano le iniziative per un forte cambiamento nell’istruzione italiana in chiave 2.0.

Una scuola digitale è una scuola che viene ripensata dalle radici alle fondamenta, una scuola in cui verranno introdotti elementi innovativi non solo a livello didattico, ma anche strutturale. Così il banco, simbolo scolastico per eccellenza, cambierà forma e funzionalità. Da supporto e sostegno per gli studenti e per il loro corredo scolastico, si trasformerà in una piattaforma multimediale a misura di nativi digitali. Strumento di comunicazione, di apprendimento, ideale anche per i ragazzi affetti da disabilità.

Grazie ad un finanziamento della regione Toscana, un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze ha progettato SmartTrek. Si tratta di un banco digitale creato per migliorare le capacità di scrittura, lettura e memorizzazione dei bambini diversamente abili, favorirne la socializzazione con i compagni di scuola e l’integrazione in classe. Una postazione ergonomica, integrato con le altre postazioni della classe, in modo da agevolare l’interazione con tutti i compagni, anche degli studenti con problemi agli arti inferiori.

SmartTrek è soltanto un esempio delle svariate forme che i banchi 2.0 assumeranno. Di certo i nuovi banchi dovranno essere ripensati alla luce delle logiche di economia degli spazi, imposte dalle classi pollaio, e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza degli studenti a scuola. Nonostante i ritardi e le proroghe, di fatto, il tablet nei prossimi anni prenderà il posto di libri e quaderni. Chi progetterà i banchi del futuro non potrà non considerare l’idea di realizzare un banco con il tablet integrato.

Serena De Domenico

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