“Nel 2014 studierò di più”, “Quest’anno cercherò di impegnarmi in matematica”, “Farò di tutto per essere promosso senza debiti”: questi buoni propositi vi suonano familiari? Di sicuro, ma i propositi di ogni inizio anno, spesso si infrangono con il passare delle settimane, per essere poi del tutto dimenticati con l’arrivo delle vacanze estive e dei quadri di Giugno.

Ma esiste un modo per portare a compimento i nostri buoni propositi? Pare proprio di sì, e più che una formula magica, sembrano regole scientifiche! Già, perché proprio la scienza può aiutarci a trasformare le nostre intenzioni di inizio anno in azioni reali per migliorare i nostri voti e in generale il nostro stile di vita.

Proprio in questi giorni, infatti, sul New York Times due esperti hanno inaugurato il 2014 facendo una sintesi di tutte le ricerche empiriche svolte da medici, psicologi e perfino economisti “comportamentali”, dedicate al rendimento degli individui di fronte ai buoni propositi e alle promesse che si auto propongono per migliorare le proprie performance nella vita. Da queste ricerche sono state dedotte le regole che possono aiutarci a mantenere i nostri buoni propositi nel 2014 e migliorare le nostre perfomance scolastiche. Vediamole insieme.

Prima regola: ogni proposito deve corrispondere ad un preciso piano d’azione, in modo da avere sempre presente il nostro obbiettivo e considerare la mancata azione come un errore. Ciò significa che piuttosto che promettere a mamma e papà di studiare di più, puoi stendere un vero e proprio programma di recupero delle materie di cui sei indietro, chiedere di prendere ripetizioni o organizzare gruppi di studi con cadenza regolare.

Il secondo consiglio nasce dalla teoria economica secondo la quale l’essere umano è razionale e può essere indirizzato verso il miglioramento, usando i giusti incentivi. Ciò significa che puoi concederti un premio ogni volta che riesci a portare a termine uno dei tuoi obbiettivi, ad esempio prendere un buon voto, o recuperare un insufficienza.

Altro consiglio: alternate, o addirittura aggregate, piaceri a doveri. Concedetevi ad esempio una puntata della vostra serie preferita come pausa studio. L’esempio che usano i due esperti americani è questo: prendete un passatempo che giudicate ozioso e poco produttivo, per esempio la lettura di romanzi-trash. Lasciate quel libro in palestra, in modo da leggerlo soltanto quando state correndo e ansimando sul tapis roulant. Ottimo incentivo per chi non ama fare sport.

Ultima regola: i gruppi di studio-supporto. Cercate di circondarvi di persone positive che magari sono riuscite a portar a termine gli obbiettivi che voi vi siete posti adesso sulla vostra strada. Essere appoggiati, spronati, consigliati da chi ci ha preceduto nella stessa battaglia, aiuta a migliorare le nostre chance.

E allora buon 2014! Provate a fare vostri questi consigli e trasformare i vostri propositi in traguardi.

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