Gli scacchi sono da sempre considerati un ottimo esercizio intellettuale, in grado di nutrire e stimolare l’intelletto dei suoi giocatori, soprattutto se di giovane età. Recenti studi hanno dimostrato che il gioco degli scacchi per gli studenti rappresenta un valido strumento per migliorare il rendimento scolastico, grazie alle attitudini logiche che la disciplina permette di sviluppare a coloro che la praticano regolarmente.
In Armenia già dal 2011 gli scacchi sono stati inseriti tra le materie curriculari seguite regolarmente dagli studenti. Più di recente anche la Spagna ha trasformato la disciplina olimpica in materia di studio.
Proprio in queste settimane il Miur ha deciso di promuovere un progetto pubblico-privato per far entrare gradualmente nelle aule la virtuosa e divertente disciplina.
Nasce così “Scacchi a scuola”, l’iniziativa realizzata in collaborazione con una nota piattaforma di scacchi online, che coinvolgerà oltre 350 scuole italiane. ll progetto “Scacchi a scuola” permetterà ad ogni studente coinvolto di accedere a un portale online e sfidare i propri compagni di classe, o di accedere a vere e proprie sfide con coetanei sparsi nell’intera penisola.
L’accesso sarà gratuito e, in base all’offerta formativa delle singole scuole, gli allenamenti potranno essere svolti in orario scolastico o nel pomeriggio. I docenti che daranno la loro disponibilità potranno diventare formatori o più semplicemente certificare il grado di crescita dei ragazzi scacchisti, che riceveranno alcuni crediti formativi per la partecipazione all’attività. Solo in una seconda fase gli studenti più promettenti potranno essere indirizzati dalle scuole ai corsi avanzati tenuti dalla Federazione di Scacchi italiana.
Secondo le ricerche, inoltre, gli scacchi rappresenterebbero un ottima risorsa di apprendimento soprattutto per gli studenti con qualche difficoltà in matematica. Oltre a potenziare l’attitudine al problem solving e al pensiero logico, gli scacchi consentono di prevedere un risultato in un tempo definito. Anche dal punto di vista relazionale la disciplina avrebbe un ottima influenza sui ragazzi, spingendoli a socializzare e concepire la sconfitta come un punto di partenza per migliorarsi.

Serena De Domenico.

Commenti

commenti