Risposta 1

Nell’immediato, a riscuotere maggiori vantaggi dalla stipula dei Patti Lateranensi fu il fascismo, in quanto poté presentarsi agli italiani, un popolo per la quasi totalità cattolico, come il soggetto che era riuscito, dopo un sessantennio di trattative sterili, a risolvere la controversia che era sorta tra Papato e Stato italiano all’indomani della presa di Roma, nel 1870; nelle elezioni che si tennero poco dopo la stipula dei Patti, infatti, il fascismo registrò un consenso plebiscitario. Nel lungo periodo, però, la Chiesa poté vantare risultati dalle conseguenze più durature e più importanti, infatti i Patti prevedevano la libertà della Chiesa nella gestione delle proprie organizzazioni collaterali, soprattutto in quelle riservate ai ragazzi; in tal modo la Chiesa si presentava come l’unico soggetto, oltre al fascismo, a poter vantare una discreta autonomia nel campo delle organizzazioni giovanili e ciò le permise, alla caduta del regime, di proporre al Paese una classe dirigente nuova e preparata, formatasi proprio in tali organizzazioni. Dal punto di vista della laicità, però, tali accordi rappresentarono un passo indietro, in quanto non erano più marcati i confini tra Stato e Chiesa, con l’accettazione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole e con il riconoscimento civile del solo matrimonio di rito cattolico.

 Risposta 2

I Patti Lateranensi furono firmati nel 1929 tra il primo ministro del Regno d’Italia B. Mussolini e il segretario del Vaticano, il Cardinale Gasparri. Si può affermare che a guadagnarne di più fu la Chiesa in quanto essi prevedevano: il riconoscimento dell’indipendenza e della sovranità della Santa Sede che fondava lo Stato della Città del Vaticano; il riconoscimento della religione cattolica come sola religione dello stato italiano; il riconoscimento allo Stato Vaticano di privilegi tributari e convenzioni finanziarie. In cambio la Chiesa riconosceva lo Stato italiano con capitale Roma legittimando di conseguenza il regime fascista. I Patti Lateranensi del ’29 costituiscono un pericolo per la democrazia in quanto essi, rafforzando la presenza e l’influenza della Chiesa nella società e fondando lo Stato sul suo riconoscimento, minavano la libertà religiosa, fondamentale a garantire la democrazia in uno stato moderno.

 

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