Con tale operazione Hitler intendeva avviare una sistematica operazione di “purificazione razziale”, in conseguenza al mito, elaborato già agli albori del nazismo, della purezza della razza ariana, minacciata dagli ebrei. Fu insomma un’escalation che, a partire dalle leggi discriminatorie di Norimberga nel 1935 alla notte dei cristalli del 38, portò allo sterminio di massa. Hitler progettò la “soluzione finale” a partire dal 41, prevedendo l’eliminazione sistematica in primo luogo degli ebrei, e in secondo degli zingari, degli omosessuali e degli handicappati; progettò quindi un articolato sistema, basato sul lager, in cui dapprima i deportati erano sfruttati come forza lavoro e, una volta giunti allo stremo, eliminati nelle camere a gas. Hitler affidò l’organizzazione dello sterminio degli ebrei alle SS e installò i lager principalmente in Polonia e in Germania; i più tristemente famosi sono quelli di Auschwitz, Dachau e Buchenwald. Si stima che in tali campi di concentramento abbiano trovato la morte tra i 5 e i 6 milioni di ebrei.

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