Il Cristo giallo” è un olio su tela dipinto da Gauguin nel 1889. Il quadro rappresenta un Crocifisso come tanti che all’epoca si vedevano nelle campagne della Bretagna; ai piedi tre donne bretoni con i costumi tradizionali, mentre sullo sfondo un paesaggio surreale, con tinte forti, dove prevalgono i gialli e rosso mattone, quasi un paesaggio autunnale.
La composizione riprende molte immagini medievali, ma al posto della Madonna, la Maddalena e gli apostoli, ci sono tre contadine moderne. Come in altre opere di Gauguin, anche in questo caso le figure sono contornate da una linea nera piuttosto marcata, quasi che le figure siano state ritagliate e incollate sulla tela.
La tecnica di delimitare con una linea nera i contorni delle figure è stata ripresa da Gauguin dall’arte gotica; si tratta del “cloisonnè”, impiegata nelle vetrate gotiche e nell’oreficeria.
La novità di questo dipinto sta nel fatto che un evento del passato si ripete nel presente. “Il Cristo giallo” fu particolarmente caro al pittore, che non se ne separò fino alla morte, anzi, lo utilizzò come sfondo per un suo autoritratto.
Il colore prevalente è il giallo: gialli sono i campi di grano e giallo è il corpo del Crocifisso. Pur essendo i colori reali (il giallo dei campi così come il rosso mattone degli alberi, e i colori degli abiti delle donne), vengono utilizzati in maniera irreale; è per questo che in questo dipinto si parla di antinaturalismo.
Gli elementi che segnano una svolta, un cambio di direzione rispetto alle tendenze imperanti all’epoca, sono: la bidimensionalità, l’uso del colore, il soggetto (la Crocifissione diventa un fatto immerso nella quotidianità di un momento della giornata nelle campagne della Bretagna).

 

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