I minerali vengono prima di tutto distinti in relazione alla loro struttura ovvero la presenza o meno di reticolo cristallino. Di lì vengono classificati in base alle caratteristiche cristallottiche e alle costanti cristallografiche in classi cristallografiche (a partire dalle 7 celle primitive, abbiamo i 14 reticoli di Bravais e di lì le classi considerando le varie operazioni di simmetria applicabili). Tuttavia più comunemente distinguiamo i minerali in relazione alla composizione e sulla struttura e di qui, dalla reciproca disposizione degli atomi e dal tipo di legame, derivano le sue proprietà fisiche. Le classi sono: Elementi nativi, Solfuri e Solfosali, Ossidi, Alogenuri, Carbonati e Nitrati, Sostanze organiche, Fosfati, Solfati e Tungstati, Silicati. Certamente la classe più rappresentata è quella dei Silicati (pirosseni, anfiboli, quarzo, ecc.) in cui il legame tra Si ed O forma un tetraedro (SiO4). Le proprietà fisiche utilizzate per la classificazione sono: durezza, lucentezza, birifrangenza, colore, peso specifico, saldabilità, densità, conducibilità.

 

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