Le stagioni (astronomiche) sono individuate dalle quattro aree date dall’intersezione della linea degli equinozi (i due punti in cui si intersecano eclittica ed equatore celeste) e quella dei solstizi (punti in cui il Sole raggiunge il punto di declinazione massima o minima per il fenomeno di moto apparente dovuto alla inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica). Tuttavia per la seconda Legge di Keplero (Un raggio vettore percorre aree uguali in tempi uguali) la velocità della Terra nel percorrere la sua orbita attorno al Sole è costante, quindi aree più grandi dell’ellisse sono coperte in tempi più lunghi; di qui essendo le quattro zone dell’ellisse comprese tra equinozi e solstizi non uguali, la durata della corrispondente stagione astronomica è differente: nell’emisfero boreale il semestre estivo dura di più mentre in quello australe l’esatto contrario. Infatti in corrispondenza dell’estate boreale la Terra si trova in afelio (punto più distante dal Sole) mentre in corrispondenza dell’inverno boreale la Terra si trova in perielio (punto più vicino al Sole), in un sistema ellittico (l’orbita terrestre) di cui uno dei due fuochi è il Sole.

 

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