Per datare l’età e gli eventi della storia della Terra, è stato necessario individuare un metodo che consentisse di creare una sorta di calendario geologico, in modo da poter suddividere la storia della Terra in intervalli di tempo definiti (scala cronostratigrafica). Il metodo utilizzato fino al secolo scorso era quello della datazione relativa delle rocce basata, sul principio di stratigrafia(in una sequenza di rocce sedimentarie, lo strato di roccia sovrastante è più recente di quello sottostante), e sul contenuto fossilifero(in ogni strato è possibile osservare organismi primitivi, quindi più antichi, oppure più evoluti e quindi più recenti). Questo tipo di datazione ci dice soltanto se un evento geologico è avvenuto prima o dopo ma non risolve il problema fondamentale,cioè quanto dista da noi un evento. Questo problema viene risolto dalla datazione assoluta che si basa sulla tecnica della radioattività, dove si utilizzato i tempi di dimezzamento degli isotopi per risalire all’età di una roccia. Gli isotopi radioattivi presenti in un minerale,sono instabili ed emettono radiazioni per diventare stabili, conoscendo il tempo impiegato affinché metà dell’isotopo instabile si trasformi in isotopo stabile (tempo di dimezzamento) e calcolando il rapporto tra la quantità di isotopo instabile rimasto e quello stabile, è possibile risalire all’età della roccia. Per questo tipo di datazione vengono utilizzati gli isotopi del carbonio, potassio, uranio e rubidio, la scelta dell’elemento radioattivo è vincolata dal tipo di roccia che si vuole datare, ad esempio utilizzeremo la datazione con il carbonio per le rocce carbonatiche. Oltre alla tecnica della radioattività vi sono altre tecniche di datazione assoluta, una di queste è il metodo delle varve (deposito di origine glaciale), ogni anno durante il periodo estivo, in seguito allo scioglimento dei ghiacciai, viene deposto in ambiente lacustre,uno strato di sabbia e limo mentre durante il periodo invernale viene deposto uno strato scuro di materiale organico, la sequenza delle varve (ogni anno una varva) ci consente di valutare l’età dei sedimenti glaciali.

 

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