La poesia latina che si sviluppa tra l’inizio del principato di Tiberio e la presa di potere di Nerone non vede letterati che riescono a imporsi come punto di riferimento. Nascono, perciò, poesie “minori”. Germanico e Manilio, ad esempio, si occupano di astrologia e astronomia, rifacendosi agli scritti di Arato. Si diffonde l’Appendix vergiliana, una serie di poemetti attribuiti a Virgilio perché stampati alla fine delle sue opere. I poemi più importanti sono il Catalepton e il Culex. In questo periodo vive anche Fedro, il primo autore latino che presenta al suo pubblico una serie di testi in favola destinati alla lettura.

 

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