Menandro, commediografo dell’età ellenistica, rinnova profondamente la commedia antica sul piano della struttura, dei contenuti, delle finalità, in seguito a mutamenti politici e sociali intervenuti ad Atene e che segnano il declino delle strutture della polis. Il tipo di commedia menandrea è caratterizzata dalla divisione in cinque atti ed obbedisce ad uno schema collaudato che porta in scena la vita quotidiana e privata di un personaggio di varia estrazione sociale, portatore di tratti peculiari della propria attività oppure la tranquillità di una famiglia, di una coppia, scossa da contrati e ricomposta poi, grazie alla filantropia e alla tolleranza. Protagonista per eccellenza della produzione menandrea non è più la collettività, ma, il singolo individuo, cioè l’uomo reale con i suoi pregi e difetti che, attraverso il teatro, non vuole più trasmettere profondi insegnamenti dalla tematica politica. Pertanto, le finalità del teatro di Menandro sono:
Promuovere l’indagine sociale, cioè ammaestrare il pubblico su tematiche psicologiche – morali, quotidiane;
Promuovere il diletto negli spettatori, costituiti da una cerchia di aristocratici ed alto borghesi.

 

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