Il forno a microonde si basa sull’effetto termico delle microonde. Nel forno c’è un circuito detto magnetron che emette un campo magnetico variabile a 2,45 GHz che amplifica le oscillazioni delle molecole di acqua contenute nei cibi (ed anche di proteine, lipidi, zuccheri di dimensioni simili) agendo sul dipolo magnetico di queste molecole. Tale meccanismo è opposto al forno tradizionale in cui c’è assorbimento di calore per irraggiamento e conduzione dagli strati esterni a quelli interni. Nel forno a microonde quindi le molecole interne oscillano più rapidamente perturbate dall’oscillazione del campo esterno e questo si traduce in calore.

La camera del forno sarà una sorta di gabbia di faraday per non far uscire le onde elettromagnetiche ed anche il vetro frontale avrà una griglia che impedisce alle microonde di uscire ma permette alla luce di penetrare.

La realizzazione del campo magnetico variabile è ottenuta raddrizzando la tensione di rete e caricando un condensatore. Un circuito elettronico provvederà all’accensione e allo spegnimento del circuito (carica e scarica del condensatore) modulando così anche la potenza del segnale emesso.

 

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