Per trasformazione reversibile in termodinamica si intende una trasformazione che può essere invertita riportando il sistema nelle condizioni iniziali senza scambio di energia con l’ambiente esterno. Ovviamente è irreversibile se non è possibile tornare allo stato iniziale se non con uno scambio di energia. Una trasformazione reversibile non è possibile in natura ma la si può approssimare con una trasformazione che evolva per infiniti stadi di equilibrio termodinamico, in natura le trasformazioni sono irreversibili in quanto coinvolgono attrito, viscosità, effetto Joule etc. Il secondo principio della termodinamica fissa teoricamente le regole per le trasformazioni reversibili. Possiamo evidenziare che non è possibile una trasformazione che produca lavoro prendendo calore da una sola sorgente ovvero una parte di calore sarà definitivamente persa (se non recuperandolo con un lavoro) in una sorgente a temperatura inferiore. Questo trova evidenza in una variabile termodinamica detta entropia pari Q/T dove Q è il calore assorbito da una sorgente alla temperatura T. Ebbene solo per le trasformazioni reversibili l’entropia rimane costante mentre aumenta in tutte quelle irreversibili, ovvero in tutte quelle che avvengono nella realtà. Quindi tutti i sistemi evolvono verso stadi ad entropia maggiore. Questo è vero per sistemi che non scambiano calore con l’esterno ed è quindi vero per l’universo nel suo complesso.

 

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