Secondo Friedrich Nietzsche (1844-1900) la crisi dei valori morali tradizionali ha gettato in disgrazia le false promesse oltremondane e, perciò, ha decretato la morte del dio dietro cui esse si nascondevano. L’imperfezione del mondo e la volontà umana che generano lotta, distruzione e sofferenza sono le cause della crisi morale e della morte di dio, di fronte a cui l’uomo ha due possibilità: o sceglie di rifugiarsi in altri scenari ideali ed ascetici oppure affronta la vita per quello che è. E’ possibile disconoscere questo mondo, dichiararsi estranei e ricercare vie di fuga contemplative e religiose. In questo modo la vita viene rifiutata con l’aiuto di costruzioni anche filosofiche che, però, rendono gli uomini “esangui” come nel caso della morale dei “cristiani”. In alternativa, è possibile “leggere” il mondo in maniera diversa, scoprire la vitalità con cui con la distruzione e il dolore si genera nuova vita e adeguarsi a questa realtà, viverla appieno. Così la volontà si trasforma nella liberazione delle energie vitali e dionisiache con cui l’uomo si appropria dell’esistenza e smette di fuggire e illudersi.

 

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