Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda gabriella127 » 07/04/2024, 15:13

megas_archon ha scritto:
gabriella127 ha scritto:
Grazie della risposta.
dai un'idea abbastanza ascetica e sofferenziale della matematica
Non necessariamente, chi mi conosce sa che mi piace scovivere pienamente in vari modi e non .

Quello in cui io non credo è una matematica/convivialità gioiosa e inclusiva a tutti i costi: per fare matematica, per farla bene, è indispensabile essere un certo tipo di persona; gli altri dovrebbero astenersene, altrimenti la rovinano, la imbastardiscono. L'accento è sulla preservazione di una ortodossia, non sul suo adeguamento alla comunità che utilizza quello status quo. Ovviamente il motivo è che la matematica è estremamente più importante delle persone che la fanno.
Del resto, altrettanto ovviamente, questa è un'opinione estremizzata e distorta da me, che ho un nemmeno troppo malcelato disturbo antisociale di personalità.

Grazie a te.
Neanche io penso che la matematica debba essere inclusiva, già la parola mi fa venire la depressione.
Non a caso ho citato Ennio De Giorgi, non il primo oco giulivo1 che passa.
Quello che voglio dire, che a parità di turba psichica, da cui non sono affatto esente, e di reale predisposizione per la matematica, si può avere un rapporto con la matematica diverso, e quel 'certo tipo di persona' che bisogna essere in realtà possono essere molti tipi di persona.

megas_archon ha scritto:1. Una componente di morte dell'ego è essenziale per apprezzare la profondità del sapere cui ti stai avvicinando.

[...] sia costretto a trovare la sua quadra tra questa urgenza trascendente e la propria ineliminabile mortalità, oppure inevitabilmente si consumi. Per me fare matematica è una maniera di essere un po' meno umano, condizione da cui non posso fuggire ma di cui porto con vergogna i segni e che vorrei eliminare. Per altre persone questa, che per me è l'unica maniera di sentirmi a mio agio nel mio corpo, sarebbe una tortura o un'eresia. Alcuni trovano questa libertà nelle droghe, per esempio.

Sono cose di cui è difficilissimo parlare perché troppo soggettive e personali, e senza scadere nel filosofico-palloso.
Senza però fare il filosofo de noantri, ma solo per far capire il mio discorso, che non è poi così lontano dal tuo,
pensavo proprio a questa 'morte dell'ego' che citi.
Non mi riferisco di qui in avanti a te né a me, è un discorso generale.

In realtà non è niente che si siano inventai gli psiconauti, caso mai con i funghi allucinogeni viene meglio.
È qualcosa che si ritrova nella descrizione dell'esperienza mistica o dell'estasi, e del'annullamento di sé per trovare la ricongiunzione con il 'tutto'.
È anche la visione tipica del romanticismo tedesco, dove il rapporto con la morte è, tutto sommato, poco mortifero. La poesia emblema è l'Inno alla notte di Novalis, dove si dice che la notte è tanto bella perché somiglia alla morte etc. etc.
In realtà la morte è vista come esperienza fusionale estrema, quella che ti ricongiunge all'altro amato o al tutto (che poi è quasi lo stesso),: In realtà questa idea di autoannientamento è l'atto estremo del desiderio, che vuole fondersi con l'altro, diciamo l'atto erotico in senso lato più estremo.
E se è la nostra finitezza a impedirci di ricongiungerci all'altro-tutto, ecco che ci facciamo fuori, metaforicamente o anche in casi limite fisicamente.

Guarda qua gli psiconauti che hai citato, non si sono inventati niente:

"all'inizio hai la sensazione di morire ed entri in trance—talora urlando—poi la tua autopercezione svanisce e ti sembra che tutto quello che c'è nell'universo sia connesso."

Come si vede, questa espressione 'morte dell'Io' o morte tout court, non è così mortifera come appare.

Ripeto, con questo pippone filosofico non parlo né di te né di me in particolare, né il mio rapporto con l'attività del pensare, e la matematica, passa per questo autoannientamento, ma ti assicuro che ho motivazioni psicologiche che non sono poi così diverse, anche se spesso è difficile sia afferrarle che descriverle.

Note

  1. Scrivere 'oca' non si può più, e mi rifiuto di scrivere oc@ con la schwa :)
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Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda giuliofis » 07/04/2024, 16:27

megas_archon ha scritto:
a proposito di Pisa, che hai un po' descritto come una valle di lacrime
No! Al contrario, io penso sia un posto gioioso, è infatti molto "terrone" nella maniera di accoglierti, cosa che Padova, più nordica, non possiede affatto. Ma, è, diciamo così, immersa irrimediabilmente nell'afrore di torme di adolescenti autistici, che entrano (o escono da) l'ambiente delle olimpiadi, hanno già qualche nozione di matematica meno elementare, ruminano i primi esami con facilità, e quindi pongono l'asticella di ciò che è "sufficiente sapere" molto molto più in alto. Anche da notare che lo scopo dei corsi dei primi anni non è far sì che tutta la classe raggiunga almeno un livello sufficiente di conoscenza, bensì selezionare quelli, pochi, che sono sufficientemente bravi e autonomi da formare la nuova generazione d'élite. C'è quindi una enorme peer pressure, che il corpo docente non solo tollera ma catalizza. Perché ci è passata prima degli altri, perché viene dalla stessa ideologia...

Mah, io ho visto uscirci gente decisamente normale, sia nel senso di normotipicità del carattere che di capacità tecniche.
Mi sembra che qui si stia veramente esagerando l'importanza dell'ateneo: nei corsi di laurea tecnici, come matematica e fisica, la grossa differenza la fa il singolo.
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Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda Lebesgue » 07/04/2024, 19:54

giuliofis ha scritto:Mah, io ho visto uscirci gente decisamente normale, sia nel senso di normotipicità del carattere che di capacità tecniche.
Mi sembra che qui si stia veramente esagerando l'importanza dell'ateneo: nei corsi di laurea tecnici, come matematica e fisica, la grossa differenza la fa il singolo.


Per carità divina, evita come la peste Pisa per la triennale!!
Te lo dice uno che ci ha fatto triennale e magistrale in matematica, finita poco fa.
Come città pisa è veramente vivibile e ti fa sentire a casa, il problema è la triennale in matematica qui e la copresenza della normale.
Avresti senza ombra di dubbio una preparazione che non è paragonabile a nessun altra facoltà di matematica italiana (letteralmente in triennale si fanno robe che in altri posti fanno i dottorandi), tuttavia in triennale la quasi totalità degli studenti (e ci tengo a sottolineare questa cosa) sviluppa problemi d'ansia e va in terapia.
Tutti i miei amici matematici (non sono tantissimi, la statistica si basa su una 30ina di persone, me compreso) sono andate almeno una volta da un terapeuta per problemi d'ansia legati agli esami della triennale.
Quindi, consiglio mio, vai da qualsiasi altra parte che non sia pisa per la triennale e, magari, rivalutala per una eventuale magistrale.
Car* mio, salvati almeno tu.
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Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda Luca.Lussardi » 07/04/2024, 20:44

Lebesgue ha scritto:Avresti senza ombra di dubbio una preparazione che non è paragonabile a nessun altra facoltà di matematica italiana (letteralmente in triennale si fanno robe che in altri posti fanno i dottorandi)

Non esageriamo, il livello è senza dubbio alto ma quello che dici è totalmente spropositato. Per quanto riguarda la triennale comunque Pisa è paragonabile ad altri ottimi atenei italiani.
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Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda lozaio » 08/04/2024, 11:36

@Lebesgue: che esagerato. Guardando i programmi di Pisa, ben redatti, non ci trovo nulla di così più avanzato di Milano, per dire.
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Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda Luca.Lussardi » 08/04/2024, 13:14

I programmi possono essere gli stessi ma poi il corso erogato in modo diverso: anche il programma di analisi 1 è lo stesso se lo guardi a Ingegneria e a matematica, ma non si fa lo stesso corso. Detto ciò, è comunque vero che a Pisa si tiene un livello generalmente molto alto, data la presenza dei normalisti in aula, questo almeno se uno guarda agli argomenti affrontati. In ogni caso, come dicevo, il livello tenuto è paragonabile a quello di altri ottimi corsi di laurea del paese.
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Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda lozaio » 08/04/2024, 14:49

Mhh insomma, se guardi il programma del politecnico di milano rispetto a matematica ci sono delle gran belle differenze nel "programma dettagliato".
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Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda hydro » 08/04/2024, 15:08

lozaio ha scritto:Mhh insomma, se guardi il programma del politecnico di milano rispetto a matematica ci sono delle gran belle differenze nel "programma dettagliato".


Al politecnico di Milano non c'è un corso di laurea in matematica.

@OP: non ti far intimorire dal terrorismo psicologico, come dice Luca.Lussardi ci sono tanti atenei validi che danno grossomodo la stessa preparazione (ovviamente ci saranno delle differenze dovute al fatto che i docenti migliori insegnano magari i corsi di analisi da una parte e quelli di geometria da un'altra), ma alla fine l'unica cosa che fa veramente la differenza è la tua voglia di impegnarti, come dice giuliofis. E non è neanche vero che l'ambiente a Pisa è tossico, ci sono gruppi tossici e gruppi no, sta a te scegliere quelli giusti. La vicinanza della Normale va presa come uno stimolo e non come una pressione. Si ha la possibilità di seguire corsi più avanzati e soprattutto di parlare con matematici (parlo dei professori ovviamente) di livello assoluto.
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Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda gabriella127 » 08/04/2024, 15:21

E confermo che Pisa (la conosco perché ci abitano mio fratello e mio nipote) come città è molto vivibile e carina (umidità a parte), la cosa meravigliosa è che si fa tutto a piedi, non provinciale perché è animata dall'ambiente universitario enorme, c'è gente un po' di ogni parte, sembra quasi che non ci siano pisani, anche vita giovanile e serale ormai vivace (una volta, ma molti anni fa, alla sera era tutto chiuso e buio e c'erano in giro solo i parà, ma non è più così).
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Re: Scelta ateneo per Matematica

Messaggioda lozaio » 08/04/2024, 20:08

Al politecnico di Milano non c'è un corso di laurea in matematica.
Mi viene il sospetto che tu non abbia letto la risposta di Luca. Leggendola forse capiresti la mia risposta e il perché nominava il Politecnico :lol:
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