Da un po' di tempo sto evitando di intervenire qui o altrove, perché sinceramente penso sia solo tempo sprecato, ma davanti ad un livello di propaganda così imbarazzante non ce l'ho fatta a trattenermi, scusate!
Avendo già più volte espresso le mie idee e assodata l'assoluta inconciliabilità antropologica con alcuni utenti di questo forum, mi limito a riportare un paio di spunti sulla scia del seguente input:
Faussone ha scritto:Non può esserci nessuna giustificazione giuridica alla parola sieri, i vaccini non sono sieri, i sieri sono un'altra cosa.
link ha scritto:Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ovvero l’ente governativo statunitense deputato, in base alla legge Usa, al controllo sulla sanità pubblica e a monitorare, insieme alla Food and Drugs Amministration (FDA), la sicurezza dei vaccini, ha modificato la definizione stessa di cos’è un vaccino.
Oggi, accedendo alla pagina relativa sul sito del CDC, è definito vaccino: “Una preparazione che viene usata per stimolare la risposta immunitaria del corpo contro le malattie”.
Ma accedendo ad una versione precedente della medesima pagina web si può facilmente verificare che la definizione di cosa sia un vaccino è stata modificata. Nella versione che risultava pubblicata il 12 agosto 2021 (e nelle altre precedenti) veniva infatti definito vaccino: “Un prodotto che stimola il sistema immunitario di una persona a produrre immunità a una malattia specifica, proteggendo la persona da quella malattia”.
Una differenza evidentemente non formale, ma sostanziale: se in base alla definizione originaria un vaccino, per essere considerato tale, doveva rivelarsi un preparato in grado di “produrre immunità” (in italiano, secondo la definizione data dal dizionario Garzanti – “una condizione di refrattarietà di un organismo a una malattia infettiva”); passando alla nuova definizione un vaccino diviene più modestamente un preparato in grado di “stimolare” una risposta immunitaria, eliminando il requisito del produrre reale refrattarietà.
Da notare come la modifica della definizione di vaccino da parte dell’ente statunitense sia avvenuta in corrispondenza temporale con l’approvazione definitiva del vaccino anti-Covid 19 prodotto da Pfizer-BioNTech. Nel comunicato ufficiale di approvazione dello stesso, pubblicato dalla Food and Drugs Amministration in data 23 agosto, si legge che il vaccino sarà commercializzato “per la prevenzione della malattia COVID-19”. Un risultato probabilmente in linea con la nuova definizione di vaccino nel frattempo modificata dal CDC, ma che non avrebbe soddisfatto la precedente definizione, secondo la quale avrebbe dovuto produrre “immunità”.
Regolamenti Europei ha scritto:2.1. Medicinale di terapia genica
Per medicinale di terapia genica si intende un medicinale di origine biologica con le seguenti caratteristiche:
a) contiene una sostanza attiva che contiene a sua volta o consiste di un acido nucleico ricombinante usato sugli esseri umani o ad essi somministrato al fine di regolare, riparare, sostituire, aggiungere o eliminare una sequenza genetica;
b) il suo effetto terapeutico, profilattico o diagnostico è direttamente collegato alla sequenza di acido nucleico ricombinante in esso contenuta o al prodotto dell'espressione genetica di tale sequenza.
I medicinali di terapia genica non comprendono i vaccini contro le malattie infettive.
Qui invece si può vedere come un vaccino non possa essere considerato un medicinale di terapia genica per una pura questione burocratica, visto che gli attuali vaccini ricadono a pieno titolo nel punto b).