Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Intermat » 31/03/2020, 13:35


Rezza ha già detto che, secondo lui, questa analisi è sbagliata perché si basa su delle assunzioni che al momento non trovano fondamento in Italia.

@Shackle: capisco lo sfogo ma, come diceva giuliofis, per alcune fasce di popolazione questa malattia è poco pericolosa (consideriamo che la letalità per le persone al di sotto dei 50 anni è inferiore al 1%,fonte ISS1). In pratica per un 20/30enne questa infezione è si più grave di una influenza ma veramente molto di poco conto. Il problema è che i giovani possono essere degli ottimi vettori per infettare (e potenzialmente uccidere) i più anziani. Quindi direi che quando tu dici che questa malattia è pericolosa "per tutti" non è propriamente vero. Se la mortalità fosse stata quella riportata sui soggetti giovani, oggi saremmo tutti a lavoro e nei weekend nei parchi.

PS: Sul discorso "abbiamo agito bene o male", senza entrare troppo nel dettaglio, vorrei farvi notare che purtroppo basandoci solo sulla Cina non avremmo potuto prendere le decisioni che abbiamo preso scontrandoci personalmente col problema. Abbiamo forse chiuso tutto quando in Africa è scoppiata Ebola? E pure Ebola per due anni ha generato una epidemia che ha portato a oltre 10000 vittime su 30000 contagi. Insomma un virus probabilmente non "ideale" per generare una pandemia ma molto più letale. Utilizzando i dati cinesi forse si poteva fare di più ma non arrivare alle misure attuali. Insomma avremmo potuto fare meglio ma non direi che abbiamo fatto un disastro.

PPS: Sul discorso dei morti visti come percentuali: ogni famiglia piange i suoi cari, tutti possono essere (e credo siano) colpiti dal gran numero di morti ma purtroppo (o per fortuna) non si può piangere ogni giorno tutte le morti altrui (altrimenti dovremmo piangere tutti i giorni i malati di tumore, anche 40/50enni, gli infartuati etc). Detto questo, i medici, i politici e anche l'opinione pubblica si devono concentrare sull'analizzare l'epidemia e l'unico modo per farlo è guardando i numeri e i dati. Ovviamente questo non vuol dire mancare di rispetto alle vittime e ai loro parenti. Io stesso sono preoccupato per i miei genitori (mio padre quasi 74enne e mia madre 66enne) e faccio in modo che loro entrino il meno possibile a contatto con gli altri (facendogli la spesa e andandogli a comprare tutto il necessario) però poi quando voglio capire qualcosa in più sul problema mi metto e leggo i dati ovvero i numeri.

Note

  1. Considerando tutta la complessità nel calcolare questo indicatore per via della politica "arbitraria" delle diverse regioni sul come e quando eseguire i tamponi
Ultima modifica di Intermat il 31/03/2020, 13:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Shackle » 31/03/2020, 13:56

Devo contraddirti Intermat.
A Londra un ragazzo italiano di 19 anni, che stava male, è andato dallo pneumologo, il quale gli ha dato della semplice Tachipirina. È morto nel giro di poche ore, fulminato dalla polmonite: così ho sentito al tg. Sono morti ragazzi di 23 e 26 anni, di Covid. Casi sporadici? Forse. Un autista del 118 aveva circa 47 anni. Dico “aveva” perché ora non li ha più. Eccetera...
Il mondo non è fatto solo di giovani, amico mio. Pensa, ho più degli anni di tuo padre. Certo che non si può piangere tutti i giorni per tutti i morti del mondo, e anche io leggo i numeri per capire come va. Ma io vedo gravi responsabilità in coloro che, già sapendo, hanno taciuto.
Ultima modifica di Shackle il 31/03/2020, 14:06, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda giuliofis » 31/03/2020, 14:04

Shackle ha scritto:Casi sporadici? Forse.

No, non forse. Statistica.
Bisogna anche un minimo essere pragmatici e riconoscere che le fasce a rischio sono altre, perché farsi prendere dal panico e iniziare a urlare spasmodicamente che moriremo tutti non è certo il modo migliore per affrontare una pandemia.
I casi fuori statistica esistono ed esisteranno sempre, così come esistono persone che muoiono soffocati da un sorso d'acqua: è probabilmente più probabile per un 30enne morire investito da un'auto che di nuovo coronavirus, mentre è molto più probabile che infetti e faccia morire un 80enne malandato. Se qualcuno ha qualche dato ben venga, sarebbe interessare fare questi confronti.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Intermat » 31/03/2020, 14:05

Shackle ha scritto:Devo contraddirti Intermat.
A Londra un ragazzo italiano di 19 anni, che stava male, è andato dallo pneumologo, il quale gli ha dato della semplice Tachipirina. È morto nel giro di poche ore, fulminato dalla polmonite: così ho sentito al tg. Sono morti ragazzi di 23 e 26 anni, di Covid. Casi sporadici? Forse. Un autista del 118 aveva circa 47 anni. Dico “aveva” perché ora non li ha più. Eccetera...
Il mondo non è fatto solo di giovani, amico mio.


Shackle, che vuol dire? Ogni giorno muoiono giovani per infarti imprevisti e imprevedibili. Che facciamo ci fermiamo e vietiamo l'attività che stavano facendo?
Quando è morto Astori, il difensore della Fiorentina, abbiamo (giustamente) rinviato il turno di Serie A a causa delle conseguenze emotive e psicologiche su tutti gli addetti ai lavori. Non abbiamo mica vietato lo sport o il calcio.

Qualsiasi malattia può essere fatale anche ad un giovane (potenzialmente sano). Niente può garantire che nessun giovane morirà di Covid-19, ma se i dati fossero quelli sicuramente accetteremmo il rischio e andremmo avanti come facciamo ogni giorno.

Il vero problema di Covid-19 è l'alta (forse altissima) letalità sui soggetti oltre i 60anni e la sua forma epidemica. Non solo la mortalità è alta ma tutti si ammalano nello stesso momento mettendo in crisi il SSN.

A tal proposito, parlando di dati e percentuali, è interessante il confronto (e una futura analisi) della letalità nelle diverse regioni. In Lombardia la letalità (media) è oltre il 16%, in Basilicata è inferiore al 3% (in Veneto è circa il 5%). Sarà interessante capire se è solo a causa di una diversa politica di somministrazione dei tamponi o se l'affollamento degli ospedali implica un peggioramento del trattamento sanitario erogato e dunque un maggior numero di complicazioni.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Shackle » 31/03/2020, 14:12

Intermat, Giulio: voglio dire che non possiamo banalizzare questa pandemia riducendola a “poco più di una influenza “ . È un grave errore, già evidenziato da chi ne sa più di noi.
Il mio ragionamento forse è terra-terra , mi trovo meglio con la fisica...Se fosse poco più di una influenza, non avrebbero preso tanti provvedimenti restrittivi. Il calciatore che muore di infarto è un grande dolore per tutti, il treno che deraglia o l’aereo che cade sono tragedie enormi, ma iniziano e finiscono lì...non sono cinico per natura; ma questa è una pandemia. Forse non moriremo tutti, anzi certamente. E il mondo si riprenderà, ma quando e come? Guardiamo pure i numeri, facciamo le statistiche e quello che vogliamo ...ma non banalizziamo la cosa.
Ultima modifica di Shackle il 31/03/2020, 14:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Intermat » 31/03/2020, 14:28

Shackle ha scritto:Intermat, Giulio: voglio dire che non possiamo banalizzare questa pandemia riducendola a “poco più di una influenza “ . È un grave errore, già evidenziato da chi ne sa più di noi.


Su questo concordo con te. Non c'è dubbio che Covid-19 sia un serio problema. Proprio per questo tutti noi, e dunque lo Stato, dobbiamo prenderci cura di tutta la popolazione: dai neonati ai centenari, dai sani ai malati gravi. Tutti devono avere la possibilità di continuare a fare la propria vita. Questo è il motivo per cui siamo tutti fermi a casa, non perché altrimenti moriremmo tutti quanto piuttosto perché altrimenti perderemmo una parte importante della nostra popolazione. Da notare che un affollamento degli ospedali e delle terapie intensive, a causa di una diffusione incontrollata del virus, comporterebbe un numero elevatissimo di morti, per altre patologie, sia nella popolazione giovane sia anziana. Se tutte le terapie intensive fossero piene non potremmo curare gli infarti, gli ictus, shock emorragici vari etc. Insomma il "costo sociale" sarebbe elevatissimo. Per tutti questi motivi non possiamo considerare Covid-19 una influenza. Detto ciò è anche giusto che ognuno di noi sappia a cosa può andare in contro nel caso contraesse il virus.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda axpgn » 31/03/2020, 15:05

Intermat ha scritto:Detto ciò è anche giusto che ognuno di noi sappia a cosa può andare in contro nel caso contraesse il virus.

Statisticamente :-D
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda axpgn » 31/03/2020, 15:13

Intermat ha scritto:PS: Sul discorso "abbiamo agito bene o male", senza entrare troppo nel dettaglio, vorrei farvi notare che purtroppo basandoci solo sulla Cina non avremmo potuto prendere le decisioni che abbiamo preso scontrandoci personalmente col problema.

Non c'era solo la Cina a cui guardare: Giappone, Taiwan, Singapore e soprattutto la Corea hanno agito diversamente, senza lockdown totale, eppure hanno contenuto l'epidemia (almeno finora … )
Probabilmente ha contato molto anche la fortuna però la mia impressione è che le nostre scelte non siano state le più felici … non siamo stati gli unici, eh …
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda giuliofis » 31/03/2020, 15:23

Shackle ha scritto:Intermat, Giulio: voglio dire che non possiamo banalizzare questa pandemia riducendola a “poco più di una influenza “ . È un grave errore, già evidenziato da chi ne sa più di noi.

Ha già risposto Intermat su questo. Sottolineo però il seguente passaggio che è quello che secondo me è stato deficitario nella comunicazione di massa:
Intermat ha scritto:Detto ciò è anche giusto che ognuno di noi sappia a cosa può andare in contro nel caso contraesse il virus.

Perché se è vero che il problema non va banalizzato, è anche vero che scatenare l'isteria di massa per paure che, numeri alla mano, sono infondate è ugualmente sbagliato.

axpgn ha scritto:
Intermat ha scritto:PS: Sul discorso "abbiamo agito bene o male", senza entrare troppo nel dettaglio, vorrei farvi notare che purtroppo basandoci solo sulla Cina non avremmo potuto prendere le decisioni che abbiamo preso scontrandoci personalmente col problema.

Non c'era solo la Cina a cui guardare: Giappone, Taiwan, Singapore e soprattutto la Corea hanno agito diversamente, senza lockdown totale, eppure hanno contenuto l'epidemia (almeno finora … )
Probabilmente ha contato molto anche la fortuna però la mia impressione è che le nostre scelte non siano state le più felici … non siamo stati gli unici, eh …

Può darsi, ma a posteriori è troppo facile...
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda axpgn » 31/03/2020, 16:04

Non a posteriori ... Sergio ha aperto questo post il 25 febbraio e già allora la Corea (e il Giappone e gli altri) era un esempio a cui guardare, non solo la Cina (in Corea c'erano già numeri importanti, si era già parlato diffusamente del focolaio della setta, ecc.)
E se lo sapevamo noi che conosciamo solo ciò che leggiamo, a maggior ragione lo sapevano, anzi lo dovevano sapere, coloro che hanno in mano il timone del comando ...
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