Rezza ha già detto che, secondo lui, questa analisi è sbagliata perché si basa su delle assunzioni che al momento non trovano fondamento in Italia.
@Shackle: capisco lo sfogo ma, come diceva giuliofis, per alcune fasce di popolazione questa malattia è poco pericolosa (consideriamo che la letalità per le persone al di sotto dei 50 anni è inferiore al 1%,fonte ISS1). In pratica per un 20/30enne questa infezione è si più grave di una influenza ma veramente molto di poco conto. Il problema è che i giovani possono essere degli ottimi vettori per infettare (e potenzialmente uccidere) i più anziani. Quindi direi che quando tu dici che questa malattia è pericolosa "per tutti" non è propriamente vero. Se la mortalità fosse stata quella riportata sui soggetti giovani, oggi saremmo tutti a lavoro e nei weekend nei parchi.
PS: Sul discorso "abbiamo agito bene o male", senza entrare troppo nel dettaglio, vorrei farvi notare che purtroppo basandoci solo sulla Cina non avremmo potuto prendere le decisioni che abbiamo preso scontrandoci personalmente col problema. Abbiamo forse chiuso tutto quando in Africa è scoppiata Ebola? E pure Ebola per due anni ha generato una epidemia che ha portato a oltre 10000 vittime su 30000 contagi. Insomma un virus probabilmente non "ideale" per generare una pandemia ma molto più letale. Utilizzando i dati cinesi forse si poteva fare di più ma non arrivare alle misure attuali. Insomma avremmo potuto fare meglio ma non direi che abbiamo fatto un disastro.
PPS: Sul discorso dei morti visti come percentuali: ogni famiglia piange i suoi cari, tutti possono essere (e credo siano) colpiti dal gran numero di morti ma purtroppo (o per fortuna) non si può piangere ogni giorno tutte le morti altrui (altrimenti dovremmo piangere tutti i giorni i malati di tumore, anche 40/50enni, gli infartuati etc). Detto questo, i medici, i politici e anche l'opinione pubblica si devono concentrare sull'analizzare l'epidemia e l'unico modo per farlo è guardando i numeri e i dati. Ovviamente questo non vuol dire mancare di rispetto alle vittime e ai loro parenti. Io stesso sono preoccupato per i miei genitori (mio padre quasi 74enne e mia madre 66enne) e faccio in modo che loro entrino il meno possibile a contatto con gli altri (facendogli la spesa e andandogli a comprare tutto il necessario) però poi quando voglio capire qualcosa in più sul problema mi metto e leggo i dati ovvero i numeri.
- Considerando tutta la complessità nel calcolare questo indicatore per via della politica "arbitraria" delle diverse regioni sul come e quando eseguire i tamponi ↑