Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Shackle » 09/03/2020, 21:53

In questo momento Conte in diretta su rete 4 sta annunziando l’estensione delle misure restrittive a tutta Italia, non c’è più distinzione tra zone colorate e non, a partire da domani mattina.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Faussone » 10/03/2020, 00:15

Il punto è anche che sono in pochi quelli, anche gli appartenenti alla comunità scientifica, che hanno l'onestà intellettuale e l'intelligenza di capire che a volte è meglio dire un "questo non lo so". Invece no, spesso si preferisce esprimere per forza un proprio pensiero personale basato su nulla di fondato scientificamente che rischia immancabilmente di essere preso come verità autorevole, o come opinione equivalente ad un'altra contropposta, quella magari invece sì verità autorevole.
È anche colpa di questo la confusione generata inizialmente dalla comunità scientifica.
Ultima modifica di Faussone il 10/03/2020, 00:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda bmabs » 10/03/2020, 00:36

Faussone ha scritto:Il punto è anche che sono in pochi quelli che hanno l'onestà intellettuale e l'intelligenza di capire che a volte è meglio dire un "non lo so" invece di esprimere per forza un proprio pensiero basato su nulla di fondato scientificamente che rischia immancabilmente di essere preso come verità autorevole, o come opinione equivalente ad un'altra contropposta, quella magari invece sì verità autorevole.
È anche colpa di questo la confusione generata inizialmente dalla comunità scientifica.


Condivido, e rincaro anche per quanto riguarda la comunità scientifica perché quelle virgolette di Sergio ci vanno eccome a parer mio. Non tanto perché un esperto non può sbagliare, ma un esperto che si butta in proclami senza una base scientifica non merita la nomea di "esperto".
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda gabriella127 » 10/03/2020, 00:43

Il 25 febbraio, e anche prima, lo sapevano tutti, intendo i medici, anche il più scalcagnato medico di campagna, che l'intasamento delle strutture sanitarie era il vero problema.
Come faccio a saperlo? Perché lo sapevo io, l'ultimo dei fessi, ne parlavo a telefono con mio fratello, bastava leggere due pagine di giornali, e bastava il buon senso, per capire che il problema poteva essere il sovraffolamento delle strutture sanitarie. Mica la gente che lavora negli ospedali è scema e non conosce la situazione negli ospedali.
E' che sui giornali vengono poi riportate interviste diverse in cui sembra che uno dice una cosa e uno un'altra, ma non è così, caso mai parlano di aspetti diversi.
Il problema è che non era ben chiaro cosa fare, si aveva paura del panico, delle conseguenze economiche, e sono state prese decisioni in ritardo, troppi tentennamenti sul chiudere e non chiudere.
Ben venga la decisione di oggi del governo di uniformare le regole su tutto il territorio nazionale.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Faussone » 10/03/2020, 07:49

gabriella127 ha scritto:Il 25 febbraio, e anche prima, lo sapevano tutti, intendo i medici, anche il più scalcagnato medico di campagna, che l'intasamento delle strutture sanitarie era il vero problema.
Come faccio a saperlo? Perché lo sapevo io, l'ultimo dei fessi, ne parlavo a telefono con mio fratello......


Nella mia esperienza non è così, ricordo che ancora pochi giorni dopo il paziente zero italiano un mio conoscente dire (a proposito di fratelli) "ho parlato con mio fratello che fa il chirurgo a.... che mi ha detto che è tutta una esagerazione, questa è una influenza, anzi è meno grave".
Tipico esempio di opinione come tante spacciata per parere autorevole, come scrivevo prima.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda gabriella127 » 10/03/2020, 08:35

Non mi riferivo alla gravità della malattia, ma al fatto che era evidente che il rischio non era tanto la malattia in sé ma che una sua eventuale diffusione avrebbe sovraccaricato il sistema sanitario.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Faussone » 10/03/2020, 09:11

@gabriella127 sì ma in quel tipo di affermazione l'implicito è (era): non preoccupatevi di niente, non serve far nulla, non facciamo danni all'economia per nulla ecc ecc. Il punto è che la gravità è maggiore di una influenza con tutto quello che consegue.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda vict85 » 10/03/2020, 09:36

Io personalmente sento parlare di "prossima epidemia/pandemia" dai tempi della SARS (cioè quasi 20 anni fa). Medici, politici ed esperti di vari settori erano pienamente consapevoli che era un rischio reale che andava gestito. Purtroppo, non mi sembra che tutta questa consapevolezza abbia portato alla creazione di misure efficaci (a livello mondiale).

Detto questo il problema con il focolare italiano è stato che non si è capito subito che il paziente 1 non era affatto il paziente 1 e che l'estensione del focolare era già molto più esteso. Quindi alcune politiche sono arrivate troppo tardi. Poteva di fatto anche andare peggio, i sintomi di questa malattia sono piuttosto comuni dopo tutto.
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Faussone » 10/03/2020, 09:59

vict85 ha scritto:
Detto questo il problema con il focolare italiano è stato che non si è capito subito che il paziente 1 non era affatto il paziente 1 e che l'estensione del focolare era già molto più esteso. Quindi alcune politiche sono arrivate troppo tardi. Poteva di fatto anche andare peggio, i sintomi di questa malattia sono piuttosto comuni dopo tutto.


Infatti si parla di paziente 1 italiano, non di paziente zero (come ho scritto io per errore in precedenza).
Il mistero di chi sia stato il paziente zero, e di come sia arrivato insomma il virus in Italia, resta e credo rimarrà tale ormai. Si parlava qualche giorno fa di una introduzione indiretta dalla Germania ma poi non se ne è saputo più nulla.
Comunque va bene, non mi pare una cosa importante ora, né molto intelligente andare a prendersela con altri. Certo anche gli altri Paesi dovrebbero farla finita di darci degli untori, forse siamo stati solo un po' più sfortunati di altri.... Sono stato in Francia e non ho visto né sentito di chissà quali differenze con noi per fare prevenzione.
Molto molto probabilmente il virus, come ha già detto qualcuno, già circolava in Italia da molto molto tempo prima del cosiddetto paziente 1....
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Re: Il Covid-19 e la scienza

Messaggioda Quinzio » 10/03/2020, 11:02

Faussone ha scritto:
vict85 ha scritto:
Detto questo il problema con il focolare italiano è stato che non si è capito subito che il paziente 1 non era affatto il paziente 1 e che l'estensione del focolare era già molto più esteso. Quindi alcune politiche sono arrivate troppo tardi. Poteva di fatto anche andare peggio, i sintomi di questa malattia sono piuttosto comuni dopo tutto.


Infatti si parla di paziente 1 italiano, non di paziente zero (come ho scritto io per errore in precedenza).
Il mistero di chi sia stato il paziente zero, e di come sia arrivato insomma il virus in Italia, resta e credo rimarrà tale ormai. Si parlava qualche giorno fa di una introduzione indiretta dalla Germania ma poi non se ne è saputo più nulla.
Comunque va bene, non mi pare una cosa importante ora, né molto intelligente andare a prendersela con altri. Certo anche gli altri Paesi dovrebbero farla finita di darci degli untori, forse siamo stati solo un po' più sfortunati di altri.... Sono stato in Francia e non ho visto né sentito di chissà quali differenze con noi per fare prevenzione.
Molto molto probabilmente il virus, come ha già detto qualcuno, già circolava in Italia da molto molto tempo prima del cosiddetto paziente 1....


Sono d'accordo, la questione paziente zero ormai e' una pura discussione accademica.
Non ha nessun beneficio pratico e non lo ha mai avuto.
Puo' essere utile in un contagio a diffusione lenta, dove e' possibile tracciare e isolare i possibili contatti del paziente zero.
In un contagio veloce come questo, ormai i "buoi sono scappati dal recinto" e non ha nessuna utilita' tracciare i singoli casi.
Non sono neanche convinto che il virus circolasse da settimane prima del fatidico 21 febbraio (il ricovero del paziente #1 di Codogno). La velocita' della propagazione al ritmo di un 20-25% al giorno fa pensare che veramente ci sia stato un primo caso importato dalla Cina o da chissa' dove, e poi, grazie probabilmente a un superdiffusore, si sia formato un primo nucleo di infezione il quale ha dato il via alla catena di contagi.
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