Messaggioda Gatto89 » 13/02/2009, 10:00

Fuori dall'Italia...

Eutanasia:
* Austria. Esisteva una legge permissiva sull'eutanasia, ma fu abrogata nel 1977.
* Belgio. Dal 16 maggio 2002 è in vigore una legge che disciplina l'eutanasia.
* Danimarca. Le cosiddette "direttive anticipate" hanno valore legale. I parenti del malato possono autorizzare l'interruzione delle cure.
* Germania. Il suicidio assistito non è reato, purché il malato sia capace di intendere e di volere e ne faccia esplicita richiesta.
* Lussemburgo. Il 19 febbraio 2008 il parlamento del Granducato di Lussemburgo ha approvato una proposta di legge che prevede l'eliminazione delle sanzioni penali contro i medici che mettono fine, su richiesta, alla vita dei malati. In particolare, il provvedimento prevede che l'eutanasia venga autorizzata per i malati terminali e coloro che soffrono di malattie incurabili, solo su richiesta ripetuta e col consenso di due medici e una commissione di esperti. A questa data il Lussemburgo si colloca terzo, dopo Olanda e Belgio, ad aver legalizzato l'eutanasia.
* Olanda. Dal 1994 l'eutanasia cessò di essere perseguita penalmente, pur rimanendo un reato. Nel 2000 i Paesi Bassi divennero il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge che regolamentava l'eutanasia e dal 1° aprile 2002 la legge è in vigore.
* Regno Unito. L'aiuto al suicidio è perseguito a norma del Suicide Act del 1961, anche se sul piano giurisprudenziale e giurisdizionale vi sono aperture consistenti all'eutanasia passiva. È attualmente in discussione alla Camera dei Comuni l'Assisted Dying for the Terminally Ill Bill (Legge sulla morte assistita per malati terminali), che permetterebbe una forma di suicidio assistito simile a quella prevista dallo statunitense Oregon Death with Dignity Act del 1997.
* Svezia. L'eutanasia non è perseguita penalmente.
* Svizzera. È previsto il suicidio assistito. Viene praticato al di fuori delle istituzioni mediche statali dall'associazione Dignitas, che accetta le richieste indipendentemente dalla nazionalità del richiedente. In Italia le informazioni sull'attività svolta dall'associazione Dignitas sono fornite dall'associazione Exit Italia[29].
* Australia. In alcuni Stati le cosiddette "direttive anticipate" hanno valore legale. I Territori del Nord legalizzarono (1996) l'eutanasia attiva volontaria, ma il parlamento federale annullò tale provvedimento nel 1998.
* Canada. Negli Stati di Manitoba e Ontario le direttive anticipate hanno valore legale.
* Cina. Una legge del 1998 autorizza gli ospedali a praticare l'eutanasia ai malati terminali.
* Colombia. Non esiste una legge specifica sull'eutanasia. Tuttavia, in seguito a un pronunciamento della Corte Costituzionale, la pratica è permessa.
* Stati Uniti d'America. La normativa varia a seconda degli Stati. Le direttive anticipate hanno generalmente valore legale. Nello Stato dell'Oregon è possibile, da parte del malato, richiedere farmaci letali. Una regolamentazione specifica di tale materia è tuttavia bloccata per opposizione di un tribunale federale.
"La reductio ad absurdum è una delle più belle armi di un matematico. È un gambetto molto più raffinato di qualsiasi gambetto degli scacchi: un giocatore di scacchi può offrire in sacrificio un pedone o anche qualche altro pezzo, ma il matematico offre la partita."
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Messaggioda zio_paperone » 15/02/2009, 13:21

penso che prima di tutto bisogna fare una distinzione fra eutanasia e interruzione/rifiuto della cura.
E qui tutti i media hanno fatto grandissima confusione!

Interruzione e rifiuto della cura significa appunto che il paziente (o chi è delegato) può decidere di non sottoporsi a un trattamento, o di interromperlo. In questo caso la morte avviene per cause naturali.

Eutanasia invece significa che il paziente viene aiutato a morire con dei farmaci.


Facciamo degli esempi.
Innanzi tutto penso che il caso englaro, discusso in questi giorni, rientri nel primo caso. interruzione/rifiuto della cura. E già la costituzione stabilisce questo principio. penso che i giudici che hanno dato ragione agli englaro si siano riferiti a questo.
Un altro esempio. A un uomo viene diagnosticato un tumore ai polmoni, gli viene detto che deve smettere immediatamente di fumare e sottoporsi alla cura per avere qualche minima speranza. L'uomo decide di non sottoporsi alla cura, andando incontro a morte certa. Che differenza c'è col caso englaro? Questo caso farebbe scalpore? La Chiesa si mobiliterebbe in forze?

Esempio di eutanasia. Un uomo (magari quello di prima) sta morendo per un tumore ai polmoni. Sono diverse ore che sta soffocando, ma non riesce ancora a dare l'ultimo respiro. I farmaci possono solo tentare di ridurre la pena. In questo caso una dose "eccessiva" di Morfina potrebbe porre termine alla sua sofferenza.
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Messaggioda Cheguevilla » 15/02/2009, 13:36

Si, c'è differenza nella pratica, ma non vedo poi la differenza dal punto di vista etico.
In generale, ognuno ha il diritto di scegliere che fare della propria vita. Chiunque voglia privare qualcun altro di questo diritto compie un'azione violenta.
Di fatto, non c'è molta differenza tra chi causa sofferenze ad un'altra persona direttamente (ad esempio picchiandolo) o indirettamente (ad esempio impedendogli di porre fine al dolore).
C'è dietro la religione? Bene, tu credi in Dio e credi che solo lui potrà decidere quando sarà la mia fine; e cosa ne sai che sia più avanti per chissà quale causa o adesso perchè lo voglio io? Ma soprattutto, cosa ne sai che non sia proprio Dio a volerlo?
I suicidi, secondo te, vanno all'inferno? Bene, grazie per avermi avvertito, vorrà dire che non ci vedremo più. Senza escludere che per alcune religioni potrebbe essere il contrario. Considerando che ognuno è libero di credere un po' nella religione che vuole, un atteggiamento simile è una palese violazione della libertà di culto, diritto garantito dagli articoli 3 e 8 della Costituzione.
La questione è di una banalità sconcertante secondo me, e non capisco tutta la discussione che c'è intorno. Chiunque sia contrario a questo tipo di diritto compie una violenza nei confronti degli altri individui. Questa è l'unica cosa da capire, e non mi sembra molto difficile.
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Un'altra banana

Messaggioda Fioravante Patrone » 13/06/2009, 17:40

http://www.corriere.it/cronache/09_giug ... aabc.shtml

Presentate a milano le «camicie grigie» di Gaetano Saya
L'Msi lancia le «ronde nere»
Sul basco l'aquila imperiale


Cito, dall'articolo, queste interessanti righe:

La Guardia nazionale è un’iniziativa apolitica, precisano, nell’ambito dell’attività del nascente Partito Nazionalista italiano guidato da Gaetano Saya, rinviato a giudizio nel 2004 per propaganda di idee fondate sulla superiorità e l'odio razziale, diffuse attraverso il sito Destranazionale.org.
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Re: Un'altra banana

Messaggioda Leonardo89 » 13/06/2009, 17:57

Fioravante Patrone ha scritto:http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_13/ronde_nere_msi_legge_sicurezza_saia_minniti_0ce89362-5828-11de-831b-00144f02aabc.shtml


Non mi piace, per niente, e lo dico come persona di centro-destra a favore dell'attuale governo.
Se proprio qualcuno vuole fare queste ronde, che bisogno c'è delle divise? Così i criminali possono riconoscerli ed evitarli? Degli abiti normali sarebbero più funzionali.
Divise simili, inoltre, sono odiose. Lo stato non poteva imporre un'unica divisa nazionale per tutti i partecipanti alle ronde?
Se altri non facessero altro che riflettere sulle verità matematiche così in profondo e con continuità come ho fatto io, farebbero le mie scoperte.
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Messaggioda GIBI » 13/06/2009, 19:42

... speriamo che le bucce le mettano nel cestino, altrimenti scivoliamo per terra.
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Messaggioda Cheguevilla » 13/06/2009, 20:11

GIBI ha scritto:... speriamo che le bucce le mettano nel cestino, altrimenti scivoliamo per terra.
E dove sarebbe il problema?
Magari se battete la testa per terra riuscite a migliorare anche un pochino, poichè peggio di così è quasi impossibile.

Mi stupisce che ci sia gente ancora a favore di quella mandria di delinquenti infami che vi governa; e non ditemi che non vi aspettavate cose simili.
Non è tanto l'Italia a farmi schifo, e non lo è neppure Berlusconi. Come lui ce ne sono molti altri.
Sono gli italiani che sostengono questi criminali che mi fanno schifo, perchè hanno pure la faccia tosta di minimizzare.
Ma d'altra parte, come sostenne Gaber, questa democrazia è nata dal fascismo, non dalla liberazione, e gli italiani sembrano andarne fieri.
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Messaggioda GIBI » 13/06/2009, 21:22

Fino a quando l’opposizione è permeata del linguaggio che usi, espressione di una radicata violenza e intolleranza, non ci sarà alcuna possibilità di cambiamento, per il semplice fatto che l’alternativa non sarebbe foriera di nulla di buono e risulterebbe, in definitiva, peggiore dell’esistente.
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Messaggioda Cheguevilla » 13/06/2009, 21:52

Ah ecco.
La mia è radicata violenza e intolleranza, mentre gente che gira con una divisa da ventennio sono i salvatori della patria.
I due anni di governo Prodi, per pessimi che possano essere stati, sono stati esageratamente meglio di tutti gli anni di governo Berlusconi.
L'alternativa esiste, ma gli italiani non la vogliono vedere, o per ignoranza o per convenienza.
E in entrambi i casi, un popolo simile mi fa schifo. Io la mia alternativa l'ho scelta.
Se siete convinti, come appare, che questa sia la cosa migliore per l'Italia, siatene pure contenti. Io sono sempre più contento di essere emigrato.
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Messaggioda Cheguevilla » 13/06/2009, 22:01

Ma soprattutto, è l'opposizione ad usare un linguaggio carico di odio e intolleranza?
Devo ricordarti quello che dice Berlusconi o la quasi totalità dei membri della Lega Nord?
Ma ti è rimasto un minimo senso del pudore o della vergogna?
Naturalmente, ogni domanda è retorica...
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