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Re: Campagna elettorale in agosto e settembre....

MessaggioInviato: 13/08/2022, 09:59
da Shackle
Perché le destre avanzano?
"Un processo che va avanti dalla fine degli anni Novanta, da quando l'orizzonte dell'Occidente europeo si è immalinconito. Hanno cominciato a prevalere le passioni tristi, le paure, i rancori ed è lì che si sono rafforzati i partiti che non hanno idee proprie ma mettono in atto la supremazia tattica del vuoto, guidano le masse seguendole e soffiando su queste passioni tristi. Proprio come fece Mussolini cent'anni fa".

Quanto sopra è preso da una intervista ad Antonio Scurati, autore di “M” , pubblicata su La Repubblica di stamattina.

È veramente una tristezza, per me.

Re: Campagna elettorale in agosto e settembre....

MessaggioInviato: 13/08/2022, 11:02
da utente__medio
Secondo me certa gente vive proprio fuori dalla realtà...

MessaggioInviato: 13/08/2022, 11:33
da j18eos
Per quanto mi riguarda: certi personaggi politici vivono proprio fuori dalla realtà...

Re:

MessaggioInviato: 13/08/2022, 12:11
da utente__medio
j18eos ha scritto:Per quanto mi riguarda: certi personaggi politici vivono proprio fuori dalla realtà...

A chi ti riferisci? A Lady Aspen (alias SonoGiorgia) o altri? Vista l'evidente frecciatina nei miei confronti, sii più preciso, così posso dirti se sono d'accordo! :D

MessaggioInviato: 13/08/2022, 14:16
da j18eos
Non è una frecciatina contro di te: mi riferisco proprio a tutti i grandi partiti; escludo solo il M5*, la coalizione di De Magistris e forse qualche altra realtà.

Re: Campagna elettorale in agosto e settembre....

MessaggioInviato: 13/08/2022, 14:35
da gabriella127
@ utente medio metto qui sotto in spoiler il tuo messggio a cui rispondo, se no occupiamo sei metri quadrati di pagine.

Testo nascosto, fai click qui per vederlo
utente__medio ha scritto:
gabriella127 ha scritto:Questo per spezzare una lancia a favore della 'scientificità' dell'economia :D.

A tal proposito:
ilsole24ore ha scritto:«Se mi chiede se la regola adottata oggi in Europa e in altre nazioni del mondo, tra cui Israele, Malesia e Cina, secondo cui il deficit di un Paese non debba superare il 3% del Pil abbia basi scientifiche le rispondo subito di no. Perché sono stato io a idearla, nella notte del 9 giugno 1981, su richiesta esplicita del presidente François Mitterrand che aveva fretta di trovare una soluzione semplice che mettesse rapidamente un freno alla spesa del governo di sinistra che nel frattempo stava esplodendo. Così in meno di un’ora, senza l’assistenza di una teoria economica, è nata l’idea del 3%».
Non ha peli sulla lingua Guy Abeille, che a quei tempi era un funzionario del ministero del Bilancio della Francia e oggi ha 68 anni ed è felicemente in pensione.
[...]
"Così, quella notte del 1981 il numero due alla direzione del Bilancio, Pierre Bilger [...] chiese a me e al mio collega [...] con urgenza di stabilire una regola semplice e utilitaristica. Avevo 30 anni e la cosa era anche divertente. Purtroppo nessuna teoria economica supportava il lavoro. Ma dato che l’ordine arrivava dall’alto non potevamo fare altrimenti che metterci all’opera. Esaminammo le voci di bilancio, spese, entrate, debito. E a quel punto arrivò un’intuizione: in macroeconomia tutto comincia e finisce con il Pil. Ecco quindi l’idea di rapportare il deficit al Pil.
Ma perché 3% e non 2% o 4%?
Quell’anno il Pil era di 3.300 miliardi e la spesa si avvicinava a 100. Il rapporto non era quindi lontano dal 3%. Ecco il perché della formula. Poi tra l’altro cadeva casualmente sul “numero 3” che è noto al pubblico per vari motivi ed ha un’accezione positiva, si pensi alle Tre Grazie, ai tre giorni della resurrezione, le tre età di Auguste Comte, i tre colori primari, la lista è infinita. Un numero, magico, quasi sciamanico, facilmente spendibile anche nel marketing politico come Fabius, e lo stesso Mitterand l’anno dopo, fecero. Sin da allora ero però consapevole che legare il deficit al Pil era un po’ come dividere i cavoli con le carote. Il deficit/Pil è un rapporto che può al massimo servire da indicatore, ma in nessun caso può essere una bussola perché non misura nulla, non è un vero criterio. Ciò che conta è ottenere un valore che calcoli la solvibilità di un Paese, la capacità di rimborso del debito da un’analisi ragionata. Ma avevamo fretta. E quindi dalla nostra cassetta degli attrezzi non è venuto fuori di meglio".

:roll:

Anche la soglia del 60% del rapporto debito/pil è un valore arbitrario, infatti nasce semplicemente dalla media dei valori di tale rapporto, relativo ai paesi che firmarono il trattato di Maastricht, al momento della stipulazione.

Detto ciò, non voglio sminuire la scienza economica, ma va detto che essa si basa su modelli (anche molto diversi l'uno dall'altro), che a loro volta si basano su postulati, la cui aderenza alla realtà fattuale è quantomeno opinabile.
Per come la vedo io, da profano, gli unici vincoli reali sono le risorse del pianeta e il loro tasso di rigenerazione, la popolazione umana, il suo tasso di crescita e il suo standard di vita (che possibilmente dovrebbe essere simile ad ogni latitudine), e i compromessi ambientali ritenuti accettabili; tutto il resto sono solo scelte politiche camuffate da verità scientifiche.


Rimetto anche il link del video messo da te a cui mi riferisco, se no chi legge non capisce più niente.

https://www.facebook.com/watch/?v=791453774694035

Le cose che dice Riccardo Realfonso, l'economista del video, sono sacrosante, ed è vero che si parla pochissimo di queste cose. Realfonso è un economista keynesiano, che ha una visione critica nei confronti di quella detta 'mainstream', e come lui altri.

Io sono sostanzialmente d'accordo con quello che dice, dico sostanzialmente perché si tratta di un tema enorme.
Sono temi che sono al centro del dibattito economico da decenni, e non vi sono ragioni o evidenze conclusive in merito. Si può vedere in tema la letteraura sulla 'Curva di Phillips' che ha diviso gli economisti tra keynesiani e monetaristi, o dopo tra keynesiani e nuova scuola classica.

Voglio solo fare una osservazione, che la dizione 'teoria mainstrem' è qualcosa di giornalistico, non si usa e non l'ho mai sentita tra gli economisti, mai all'università. E non mi è mai piaciuta molto, anche se capisco che la si usi per comodità e per sintesi.
Si è sempre parlato di contrapposizione tra scuole di pensiero, ma non è che c'è un 'mainstream' supergasato e dominante' e una economia 'eterodossa' che si riunisce negli scantinati tipo carboneria. Trovo che quella terminologia non dia giustizia al dibattito, e perfino metta in una luce minoritaria, quasi di serie B, come se fossero frange di pericolosi bolscevichi un po' sballati, economisti come Riccardo Realfonso, che sono di primo livello come tanti altri. Economisti 'normali' nell'accademia e come tali considerati.

E' vero che una certa visione è diventata prevalente nelle istituzioni, e sono d'accordo che si deve cambiare.
Ma come una dottrina o un'altra è stata prevalente in alcuni periodi e altre in altri. Fino agli anni '70 le politiche economiche erano improntate al keynesianesimo, poi, come spesso avviene, c'è stato un switch, a causa anche dell'inflazione, verso politiche più 'monetariste', di cui la Tatcher fu capofila.
Così come la dottrina dell'austerità si è in parte ammosciata, e lo stesso FMI ha ammesso che era stato un errore una dottrina dll'austerità così rigida.


Così come trovo molto interessanti la citazione che hai fatto dal Sole240re sui vincoli dell'Europa al deficit, debito/ PIL, etc. Non ho dubbi che sia così, visto che oltretutto lo dicono i protagonisti.

Insomma, io sono pro Europa, in primis per motivi politici, l'Europa è stata squassata da guerre nella storia, ora preferisco vedere Francia e Germania a braccetto, con tutti i loro limiti, che vedere che si scannnano.
Questo non vuol dire che qualsiasi cosa faccia l'Europa va bene, e penso che l'Europa con i suoi meccanismi, le sue istituzioni e i suoi obiettivi, vada profondamente rivista.
Ne' c'entra niente con il sovranismo, basta pensare che le più feroci critiche all'Europa e all'euro sono venute da sinistra, penso al premio Nobel Stiglitz.

Finisco con una piccola citazione da Wikipedia:

[Riccardo Realfonso] Dopo il dottorato sotto la supervisione di Augusto Graziani e gli studi in Inghilterra (Cambridge) ha intrapreso la carriera accademica insegnando a Napoli, a Campobasso e quindi a Benevento. È professore ordinario di Fondamenti di Economia Politica ed Economia del lavoro presso l'Università degli Studi del Sannio, dove attualmente è preside di Economia aziendale.


Be', il professore 'eterodosso' di cui dicevo, con cui mi sono laureata, è proprio Augusto Graziani, allora molto noto.

Re: Campagna elettorale in agosto e settembre....

MessaggioInviato: 13/08/2022, 16:40
da utente__medio
gabriella127 ha scritto:Le cose che dice Riccardo Realfonso, l'economista del video, sono sacrosante, ed è vero che si parla pochissimo di queste cose.
[...]
Io sono sostanzialmente d'accordo con quello che dice, dico sostanzialmente perché si tratta di un tema enorme.
[...]
E' vero che una certa visione è diventata prevalente nelle istituzioni, e sono d'accordo che si deve cambiare.
[...]
Così come trovo molto interessanti la citazione che hai fatto dal Sole240re sui vincoli dell'Europa al deficit, debito/ PIL, etc. Non ho dubbi che sia così, visto che oltretutto lo dicono i protagonisti.

Apprezzo la risposta e mi fa piacere constatare che tu sia più o meno d'accordo con me su questi temi, d'altronde non farlo, a mio modo di vedere, significherebbe essere dotati di una moralità molto discutibile, anche se molti in realtà abbracciano la religione europeista in toto senza porsi troppe domande più per ignavia e ipocrisia che per immoralità.

gabriella127 ha scritto:Insomma, io sono pro Europa, in primis per motivi politici, l'Europa è stata squassata da guerre nella storia, ora preferisco vedere Francia e Germania a braccetto, con tutti i loro limiti, che vedere che si scannnano.
Questo non vuol dire che qualsiasi cosa faccia l'Europa va bene, e penso che l'Europa con i suoi meccanismi, le sue istituzioni e i suoi obiettivi, vada profondamente rivista.

Ed è proprio qua che per me casca l'asino... ed era proprio a questo che mi riferivo quando ho detto:
utente__medio ha scritto:forse il problema è che ti pesa da una parte ammettere tutte le storture (per usare un eufenismo) dell'Unione EUropea e contemporaneamente dall'altra ribadire comunque di essere assolutamente a favore della stessa.

Premesso che l'unione politica può benissimamente esistere senza unione economica ("unione" poi più di facciata che di fatto, visto che le regole le dettano sempre gli stessi e che non sempre valgono per tutti), e che la seconda ha sempre prevalso sulla prima, davvero credete che l'assenza di guerre dal cuore dell'Europa sia dovuta all'UE e non alla deterrenza nucleare e all'eventuale risposta dell'opinione pubblica!? Sarei proprio curioso di vedere cosa accadrebbe se i cosiddetti paesi civilizzati reintroducessero la leva obbligatoria.
Che poi sarebbe davvero triste e svilente pensare che nel 2022 abbiamo ancora bisogno di ricorrere a certi mezzi per evitare di ammazzarci l'un l'altro... un po' come un cristiano che non ruba e non uccide, non perché lo trova intimamente immorale, ma solo per rispettare i comandamenti.
Inoltre sviluppando tali premesse si potrebbe anche auspicare ad un governo mondiale, o sbaglio? Bisognerebbe però poi vedere quali conseguenze pratiche comporterebbe una cosa del genere, e per quanto mi riguarda sono alquanto pessimista...

Non ho timore a dire chiaramente come la penso: chiamatemi sovranista se volete (bisogna poi vedere cosa si intende di preciso con questo termine, visto anche che se chiedessi a 10 persone distinte cosa si intende per "destra" e "sinistra" sono abbastanza sicuro di ricevere 10 definizioni diverse; motivo per cui aborro le "ideologie a pacchetto" e preferisco confrontarmi sui singoli temi), ma per me il mondo migliore sarebbe un mondo di Nazioni sovrane che puntino per quanto possibile all'autarchia, in modo da preservare l'ambiente e le specificità locali. Sono quindi per la fine di un globalismo uniformante e affamante che da una parte costringe le persone a lasciare la propria terra natale e dall'altra ipocritamente inneggia ad un'accoglienza di facciata che innesca prevedibili guerre tra poveri; sono invece per la nascita di un globalismo delle idee tra Paesi alla pari.
Se poi volete giustificare il leviatano europeo accusandomi di ingenuità, liberi di farlo, ma secondo me quello che accade è esattamente il contrario, ossia in nome di una certa realpolitik si persegue un accentramento di potere che in realtà nasconde delle precise mire di dominio finanziario e di controllo sociale.

Re: Campagna elettorale in agosto e settembre....

MessaggioInviato: 13/08/2022, 17:23
da gabriella127
utente__medio ha scritto:
gabriella127 ha scritto:Insomma, io sono pro Europa, in primis per motivi politici, l'Europa è stata squassata da guerre nella storia, ora preferisco vedere Francia e Germania a braccetto, con tutti i loro limiti, che vedere che si scannnano.
Questo non vuol dire che qualsiasi cosa faccia l'Europa va bene, e penso che l'Europa con i suoi meccanismi, le sue istituzioni e i suoi obiettivi, vada profondamente rivista.


Ed è proprio qua che per me casca l'asino... ed era proprio a questo che mi riferivo quando ho detto:

utente__medio ha scritto:forse il problema è che ti pesa da una parte ammettere tutte le storture (per usare un eufenismo) dell'Unione EUropea e contemporaneamente dall'altra ribadire comunque di essere assolutamente a favore della stessa.




No guarda, direi che non mi pesa proprio per niente ammettere le storture, e perché mai, che mi frega?
Non sono una persona così ideologica. E sono di carattere più 'ribelle' di quanto tu mi veda. :D

La tua posizione, diciamola se vuoi per comodità 'sovranista', ma anche a me queste etichette hanno stancato, è del tutto legittima, non la demonizzo affatto e non penso che sia priva di ragioni.
Il problema di come disegnare la sovranità nazionale rispetto a quella europea è un problema aperto, a cui non ho risposte facili, anche perché non mi ritengo all'altezza e non ho abbastanza competenza.
Certamente la creazione di entità sovranazionali come l'Europa implica, ma direi per definizione, una perdita di sovranità. Basta pensare che non abbiamo più una Banca centrale nazionale, ma la politica monetaria è stata spostata fuori, alla BCE.
E, ora, nella gerarchia delle fonti giuridiche, le fonti europee sono divenute di grado superiore, cioè non si può fare una legge in contrasto con norme europee.
E' un male questo? Io penso di no, ci può anche mettere al riparo da abusi del diritto eventuali, quando siano in contrasto con norme europee.
Il problema complessivo è come contemperare questa perdità di sovranità con una sovranità nazionale.

La mia idea è che un ritorno a stati e staterelli nazionali sia più pericoloso di una continuazione dell'esperienza europea, con i suoi limiti e la necessità di riformarla profondamente.
Se ricordi quello che è successo dopo il crollo del muro di Berlino, con il riemergere delle nazioni e dei nazionalismi, c'è da temere una implosione e frammentazione dell'Europa. Chi dice che ci si fermerebbe agli stati attuali? E quante realtà minori vorrebbero anche esse essere stati autonomi? E, visto che l'Italia è sempre stata frammentata, se scoppia una guerra tra Pisa e Livorno :-D ?
Facciamo un'Europa di coriandoli o si rischia di bloccare con la forza spinte autonomiste? Come si può in un mondo sempre più interconnesso, dove ormai l'occidente è minoritario, pensare di competere e di non andare in rovina diventando tanti vasetti di coccio di fronte alle sfide globali poste dal resto del mondo?
Un'Europa frammentata conterebbe quanto il due di coppe in politica internazionale? E' probabile.

E come viviamo? Non possiamo più andare liberamente da un paese all'altro come ora? Penso alla Brexit come brutta ferita all'idea che ho di Europa e di mondo in cui vivere.
E' che prioprio per il mio carattere e il mio sentimento naturale vorrei stare in un mondo in cui non ci si chiuda gli uni rispetto agli altri.

Io ormai non sono più giovane, non è che mi freghi molto per me, ma quando penso a queste cose penso in primis al mondo in cui vivranno i miei due nipoti.

Re: Campagna elettorale in agosto e settembre....

MessaggioInviato: 13/08/2022, 20:36
da utente__medio
gabriella127 ha scritto:Come si può in un mondo sempre più interconnesso, dove ormai l'occidente è minoritario, pensare di competere e di non andare in rovina diventando tanti vasetti di coccio di fronte alle sfide globali poste dal resto del mondo?
Un'Europa frammentata conterebbe quanto il due di coppe in politica internazionale? E' probabile.

Nella prima parte del tuo messaggio hai introdotto delle questioni sicuramente importanti, di cui si può discutere a lungo e su cui è comprensibile che si possano avere delle opinioni diverse, ma nel suddetto frammento scorgo una certa ideologia capitalista di fondo in cui proprio non mi ritrovo e che a mio modo di vedere non deve per forza essere l'unica chiave di lettura della realtà in cui viviamo.

gabriella127 ha scritto:E come viviamo? Non possiamo più andare liberamente da un paese all'altro come ora? Penso alla Brexit come brutta ferita all'idea che ho di Europa e di mondo in cui vivere.
E' che prioprio per il mio carattere e il mio sentimento naturale vorrei stare in un mondo in cui non ci si chiuda gli uni rispetto agli altri.

Secondo me questa è un'esasperazione che non regge, e l'erasmus di certo non compensa tutte le storture della UE! :D

Re: Campagna elettorale in agosto e settembre....

MessaggioInviato: 14/08/2022, 07:47
da Faussone
Mah.. io credo che il cammino nel solco UE, e quindi il cedimento di parte della sovranità nazionale, sia un processo irreversibile, per fortuna per quanto mi riguarda, e questo non potrà cambiare più di tanto anche con la destra al governo.

Per tornare in topic invece ecco il nuovo che avanza qui, non tanto inteso verso la veneranda età della Lollobrigida, ma verso un certo modo di provare a raccogliere voti.