da Cmax1 » 16/07/2024, 08:10
Mi accodo al thread, anche se la questione è un po' off topic (e più una questione da ingegneri che da matematici/fisici).
Che voi sappiate, per la compatibilità tra libera professione e insegnamento, è ancora richiesta la coerenza tra l'attività e la materia d'insegnamento? In caso positivo, matematica e fisica sono materie coerenti con la professione di ingegnere?
Tornando a considerazioni più generali, la sentenza del TAR mi sembra abbastanza logica: per quel poco che mi ero interessato all'argomento, non mi era mai stato chiaro il motivo di esclusione dalla A27 di un titolo che abilitava alla A20 e alla A26. Poi, sull'adeguatezza o meno dei profili interessati, non saprei dire: nella mia esperienza (un po' datata, ammetto), gli ingegneri elettronici/elettrici/nucleari hanno (in media) buone conoscenze di fisica e matematica, sicuramente sufficienti per l'insegnamento, i civili/ambientali/gestionali no, beneficio del dubbio sui meccanici. Ma l'insegnamento nella scuola (i.e. università esclusa), è (da sempre) considerato un'attività di livello medio/basso e poco prestigiosa, pur con i vantaggi del posto statale (non trascurabili, con l'attuale mercato dell'impiego), i requisiti di accesso non sono quindi mai stati molto selettivi. D'altra parte, l'iter amministrativo è diventato sempre più articolato e complesso e, tra l'altro, presidiato da numerosi famelici soggetti che vi lucrano sopra. Per quello che vedo, le maggiori difficoltà per chi intenda intraprendere la carriera dell'insegnante sono più di natura burocratica e normativa che culturale.
Oh, chiedo scusa se ho divagato.