La necessità di avvicinare la scuola al mondo del lavoro e di dare agli studenti la possibilità di una reale formazione sul campo, negli ultimi anni, è al centro della riflessione e del dibattito sul sistema scolastico e formativo. Da sempre il percorso scolastico degli studenti italiani sembra quanto mai lontano da reali esperienze lavorative in grado di migliorare la formazione in uscita dei giovani.

In quest’ottica lo sforzo delle istituzioni è stato continuo e ha portato allo sviluppo e al potenziamento di progetti di Alternanza Scuola- Lavoro.

L’apprendimento attraverso l’esperienza è uno dei principi alla base dell’Alternanza Scuola-Lavoro, cioè l’opportunità offerta agli studenti di alternare le tradizionali ore di studio in classe con ore di formazione all’interno delle aziende, che consentono loro di fare esperienza “sul campo” e superare il gap “formativo” tra mondo del lavoro e mondo accademico scolastico, tra competenze e preparazione.

Le finalità che tali percorsi si propongono sono le seguenti: 

  • Fornire agli studenti competenze pratiche
  • Fornire agli studenti competenze spendibili nel mondo del lavoro
  • Valorizzare e stimolare le vocazioni individuali degli studenti
  • Promuovere il collegamento tra scuola e lavoro
  • Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.

In Italia l’Alternanza Scuola-Lavoro è stata introdotta dall’Art. 4 della Legge n. 53 del 2003 e consente agli studenti tra i 15 e 18 anni di frequentare la scuola con le modalità dell’ ”Alternanza”.

Il successivo Decreto Legislativo n°. 77 del 2005 ha definito l’ Alternanza quale modalità didattica “per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro”. Inoltre la recente legge sulla scuola, la n. 128/2013, ha introdotto numerose misure per potenziare, anche a livello di finanziamenti economici, l’Alternanza Scuola- Lavoro.

Secondo la normativa vigente gli studenti iscritti in una scuola superiore che hanno compiuto il quindicesimo anno di età possono presentare la richiesta alla propria scuola di svolgere, l’intera formazione dai 15 ai 18 anni o parte di essa, attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro.

Ad attuare i percorsi in alternanza saranno le scuole stesse, che stipuleranno apposite convenzioni con enti pubblici e privati disposti ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento. Affinché si realizzi una convenzione, l’ente scolastico si impegna a fare un’attenta e accurata valutazione del territorio e del contesto in cui lo studente va ad inserirsi, sotto la supervisione di un Comitato disposto dal Ministero.

I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile, spetta allo studente, con l’aiuto di un tutor scolastico, decidere che tipo di programma scegliere per mettere in luce le proprie potenzialità e sviluppare competenze utili per facilitare il proprio ingresso nel mondo del lavoro. La durata del programma può estendersi da uno a quattro anni, anche se la tendenza più diffusa vede prediligere i percorsi annuali e quelli biennali per gli studenti degli ultimi due anni delle superiori.

Al momento della richiesta lo studente può scegliere a quale tipo di programma aderire in base a quelli offerti dalla scuola, che generalmente propongono come attività alternative alla formazione sui banchi le seguenti attività: stage in azienda, laboratori in aula, laboratori esterni, osservazione attiva, percorsi d’orientamento in aula, ecc.

Nell’ambito dell’orario complessivo annuale dei piani di studio, i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro possono essere svolti anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni. Ciò significa, ad esempio, che le ore di stage possono essere svolte dallo studente durante le vacanze estive. Tuttavia queste attività non possono essere considerate come extrascolastiche, bensì parte integrante dei percorsi formativi personalizzati volti alla realizzazione del profilo educativo.

Secondo uno studio condotto da Indire, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, dal 2006 si è verificato un incremento significativo dell’ Alternanza Scuola- Lavoro, con un aumento di quasi il 200% del numero di istituti e studenti coinvolti.

A scegliere questo tipo di percorsi sono prevalentemente gli studenti degli istituti tecnici rispetto a tutti gli altri ordini di studio. Lo stage risulta la modalità preferita dagli studenti e il maggior numero delle aziende che ha ospitato studenti lo scorso anno scolastico è nel campo della ristorazione. Il trend positivo, quindi, dimostra l’interesse dei giovani italiani per un tipo di formazione sul campo che per troppo tempo gli è stata negata.

La speranza è che le istituzioni siano in grado di accogliere il messaggio, potenziando i finanziamenti per questo tipo di percorsi formativi, e dando una rinfrescata all’offerta formativa della scuola italiana ormai datata e sempre più lontana dalle richieste del mercato del lavoro.

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