Per chi deve scegliere cosa studiare all'Università. Discussioni sui corsi scientifici esistenti in Italia e all'estero. Esperienze personali.

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Re: Re:

04/02/2021, 15:17

obnoxious ha scritto: La societa' italiana - ed il contesto lavorativo dominato dalla mentalita' del parón lombardo-veneto con la fabbrichetta e la terza media - spaventano le persone, fanno credere loro che avere 25 anni equivalga ad essere vecchi e da rottamare.

A dir la verità, a me sembra il contrario ... e se c'è una cosa di cui viene spesso accusata la società italiana è proprio di non fare spazio ai giovani ... la nascita del 3+2 e la spinta verso la laurea "in tempo" sono scaturite proprio dai confronti con l'estero ...


Cordialmente, Alex

Re: Re:

04/02/2021, 15:30

axpgn ha scritto:[...] A dir la verità, a me sembra il contrario ... e se c'è una cosa di cui viene spesso accusata la società italiana è proprio di non fare spazio ai giovani ... la nascita del 3+2 e la spinta verso la laurea "in tempo" sono scaturite proprio dai confronti con l'estero ...


Cordialmente, Alex

Francamente non vedo dove le cose confliggano. Far spazio a giovani proprio perche' e' la mentalita' del parón lombardo-veneto ad essere egemone. Vivo in Scandinavia da quasi quattro anni, personalmente non ho mai sentito nemmeno nominare l'espressione "fuoricorso". Non esiste proprio. In Italia era un'ossessione. Bisogna laurearsi in tempissimo per andare a fare lo stage e poi essere assunti col ccnl commercio livello 2. Per non parlare del dottorato, che non e' nemmeno considerato come un "lavoro" (ti danno una borsa di studio ed un calcio nel culo... ti ritrovi a quasi trent'anni senza nemmeno un mese di contribuzione pensionistica versato).

Re: Re:

04/02/2021, 15:35

obnoxious ha scritto:
gabriella127 ha scritto:[...] Può darsi pure che dipenda da un welfare molto più importante che in Italia, non so.

Mmm... anche, ed e' anche una questione di mentalita'. Qui in dipartimento e' appena arrivato un nuovo studente di dottorato. Ha 52 anni (francamente io non l'avrei mai assunto, ma questo e' un altro discorso)1. Quando io avevo due anni lui stava finendo la triennale. La societa' italiana - ed il contesto lavorativo dominato dalla mentalita' del parón lombardo-veneto con la fabbrichetta e la terza media - spaventano le persone, fanno credere loro che avere 25 anni equivalga ad essere vecchi e da rottamare.


Hai ragione, molto è la mentalità, a quello che mi dicono. Danno anche più valore, per tradizione, allo studio.
Per le imprese se hai 25 ani se già fradicio.
Forse conta anche la paura di non trovare lavoro. Lì hanno più sussidi. Io sapevo in Germania di un filosofo-scrittore cinquantenne che viveva di sussidio di disoccupazione,scriveva i suoi libri e nessuno se ne scandalizzava.

Note

  1. Ma non e' finita qui: anche sua moglie sta facendo un dottorato ;)

Re: Re:

04/02/2021, 15:46

gabriella127 ha scritto:[...] Lì hanno più sussidi. [...]

Si' e no. Da alcuni punti di vista l'Italia ha un'impostazione socialdemocratica in stile scandinavo (seppur molto piu' inefficiente), pero' secondo me e' proprio una questione di quanto siano maturi la societa' e gli ambienti lavorativi. L'ambiente lavorativo italiano e' in preda al pregiudizio (anagrafico, razziale e di genere); se sei vecchio, ne*ro o donna vali meno. La societa' svedese e' una societa' (che ha un miliardo di difetti eh, non mi pagano per dire queste cose :-D) che almeno ti da delle chances1.

Note

  1. Il mio stipendio da dottorando qui e' piu' alto di quello di un associato in Italia. E la vita costa meno che a Milano.

Re: voto triennale per dottorato

04/02/2021, 16:17

Penso che tu abbia ragione, da quello che ho visto e da cose che mi hanno raccontato.
Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
A proposito di pregiudizi. Che alle volte sono anche inconsapevoli.
Ho letto che, in non mi ricordo quale grande orchestra sinfonica americana, hanno cominciato a fare le audizioni dei nuovi musicisti nascosti, dietro un paravento, cosicché la commissione non vedesse se erano uomini o donne. Be', dopo un po', mentre prima c'erano pochissime donne, l'orchestra è diventata metà uomini e metà donne.

04/02/2021, 16:51

obnoxious ha scritto:
j18eos ha scritto:Io sono un neo-dottorando a UniRoma3 [e ho 35 anni]! [...]

Per iniziare un dottorato a quell'eta' [...], in Italia, bisogna essere un po' degli eroi. [...]
Ora non esageriamo :oops:

L'eroismo c'è stato nell'aver** tenuto duro, anche quando quando mi sentivo dire (a parole) "Tu provaci!" e poi percepivo risate o frasi di commiserazione non dette1.

Oppure leggete questa:"Secondo me tu non dovresti fare un dottorato, perché questo costituirebbe una discontinuità nella tua storia; con tutto che hai risolto i tuoi problemi personali che confliggevano coi tuoi studi! Rimani a scuola."

Non dico l'autore, esterno al mondo della didattica, perché se no iniziamo coi luoghi comuni;
ma mi domando se quest'uomo abbia sentito la parte in cui affermavo che non voglio prendermi la responsabilità (tra le tante) di educare a scuola dei minorenni, figli di sconosciuti, i quali (per la maggior parte) mi reputano bla bla bla.

Altro che parón lumbàrd: qua stiamo proprio ai livelli "Che vai a fare a scuola? Ma va' a zappare la terra2!"

Chiudo con una nota dolce: quando vinsi la posizione di docente a contratto alla "Federico II", dopo qualche tempo che avevo iniziato il corso, pensando a tutto 'sto schifo mi misi a piangere dalla felicità! :)

Note

  1. Eccezioni per la mia famiglia e i miei amici! :heart: :heart: :heart:
  2. E lo scrivo da figlio e nipote di contadini!

Re: voto triennale per dottorato

04/02/2021, 17:25

gabriella127 ha scritto:Penso che tu abbia ragione, da quello che ho visto e da cose che mi hanno raccontato.
Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
A proposito di pregiudizi. Che alle volte sono anche inconsapevoli.
Ho letto che, in non mi ricordo quale grande orchestra sinfonica americana, hanno cominciato a fare le audizioni dei nuovi musicisti nascosti, dietro un paravento, cosicché la commissione non vedesse se erano uomini o donne. Be', dopo un po', mentre prima c'erano pochissime donne, l'orchestra è diventata metà uomini e metà donne.

Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
Gli esami, qui, sono anonimizzati. Non si conosce il genere ne' tantomeno l'identita' dello studente di cui si sta correggendo l'esame.

Re:

04/02/2021, 17:40

j18eos ha scritto:[

L'eroismo c'è stato nell'aver** tenuto duro, anche quando quando mi sentivo dire (a parole) "Tu provaci!" e poi percepivo risate o frasi di commiserazione non dette.

Oppure leggete questa:"Secondo me tu non dovresti fare un dottorato, perché questo costituirebbe una discontinuità nella tua storia; con tutto che hai risolto i tuoi problemi personali che confliggevano coi tuoi studi! Rimani a scuola."

Chiudo con una nota dolce: quando vinsi la posizione di docente a contratto alla "Federico II", dopo qualche tempo che avevo iniziato il corso, pensando a tutto 'sto schifo mi misi a piangere dalla felicità! :)


Armando, non ti curar di lor! Non frequentare più questa gente! "La discontinutità"!! Ma che vuol dire? "Visto che sei somaro resta somaro"? Ma andasse lui a zappare, vere braccia perse per l'agricoltura. :D

Comunque non sei l'unico, per chi vuole fare ricerca la strada è tortuosa e pesante.

05/02/2021, 11:41

Tranquilla, e ripeto: non li frequento dal 2015 O:)

Oramai, alcuni e non tutti, li saluto solo per salvare le apparenze e nulla più.

Grazie :goodman:

Re: Re:

05/02/2021, 16:44

obnoxious ha scritto:L'ambiente lavorativo italiano e' in preda al pregiudizio (anagrafico, razziale e di genere); se sei vecchio, ne*ro o donna vali meno.


Testo nascosto, perché contrassegnato dall'autore come fuori tema. Fai click in quest'area per vederlo.
Ho anche io questa netta impressione, anche per mia esperienza personale (io mai all'università, ma altre persone che conosco sì). Vi faccio un esempio recente, uno tra tanti, che mi ha lasciato quasi allibita, anche perché proveniente da una donna.
L'anno scorso ho fatto un corso al CNR, erano quasi tutti giovani, io tra le poche persone più in là con gli anni.
Una ragazza, circa 28 anni, laureata in ingegneria, ha dato uno sguardo al mio computer e mi ha detto: "Sei in grado di capire che il tuo computer è lento?".
Non le ho dato uno schiaffo per la sorpresa: la vecchia idiota che non capisce se il computer si rallenta.
Credo che se fossi stata giovane o uomo non si sarebbe permessa.
E tenete presente che era un corso non libero, a numero chiuso, ci si poteva accedere solo presentando un curriculum e facendo un colloquio, dove ti chiedevano anche delle abilità informatiche.
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